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A spasso per Lugano con Yehoshua

Con il parrocco, don Giorgio Paximadi RSI/Massimiliano Herber

Lo scrittore israeliano in Ticino per tre giorni. Domani terrà una conferenza all'Università

Apparentemente un turista, come i tanti dentro e fuori la chiesa di Santa Maria degli Angioli nel lungo fine settimana dell’Ascensione. Abraham B. Yehoshua segue attentamente, quasi diligentemente, le spiegazioni del parroco incantato e incuriosito dinnanzi all’affresco del Luini.

Dopo aver partecipato al Festival dei diritti umani a Milano, il grande scrittore è a Lugano per la conferenza che terrà lunedì all’USI. Prima di questa tappa, al mattino Yehoshua era stato accompagnato a Milano a visitare il Cenacolo leonardesco e il Bramante a San Satiro, più tardi l’aspettano il LAC e il giorno dopo l’Ultima cena a Ponte Capriasca.

In primo piano RSI/Massimilano Herber

Davanti all’affresco del Luini

Non c’è bisogno di scomodare Chagall e la sua crocifissione o l’Asher Lev di Chaim Potok. Un affresco di Caravaggio era già servito da tela di fondo per un romanzo di Yehoshua (La scena perduta); lo scrittore ebreo si dice interessato alla prospettiva e avido di conoscere il significato dei simboli e delle allegorie cristiani celati nell’affresco cinquecentesco.

Le domande, semplici e schiette, mosse da curiosità: “Quali sono gli ebrei nell’affresco?” Tutti! “E la bionda figura con lo scorpione raffigurato sullo scudo?” Il simbolo del male. “Il gatto?” È il diavolo. “Per questo a me piacciono i cani!”, replica. Ha un sussulto quando il parroco-cicerone paragona la nuvola che avvolge il crocifisso alla “Shekhinah” (la presenza del divino nella tradizione ebraica), ma soprattutto continua a fare domande sulla figura dei due ladroni. “Sono stupito, spiega, ho sempre visto il Gesù in croce da solo. Mentre qui il suo non è dramma solitario, vi sono i ladroni, vi è un popolo, quasi che la crocifissione riguardasse l’intera umanità. Non so se nella teologia cristiana vi è questa spiegazione, ma se fossi un sacerdote cattolico – conclude con un filo di ironia – userei questo particolare nelle mie predicazioni”.

Con la moglie e, alle spalle, la signora Micaela Goren Monti RSI/Massimilano Herber

Prima di uscire dalla chiesa cittadina e di ringraziare per la guida e l’attenzione, con il sorriso sulle labbra, richiama don Paximadi: “Quando incontra Papa Francesco gli dica che deve gridare più forte in difesa della minoranza cristiana perseguitata in Palestina, perché il suo appello per la pace non è sentito abbastanza !!”. Poi lo scrittore quasi ottantenne si allontana, insieme alla moglie Rivka e agli altri accompagnatori della Fondazione CGG che ha organizzato la sua Comparsa a Lugano. Lo attendono al LAC, domattina in Municipio e al pomeriggio, lunedì 9 maggio alle 17:30, i suoi lettori potranno ascoltarlo e incontrarlo all’Aula Magna dell’USI intervistato da Michele Fazioli.

Massimiliano Herber

*Martedì 10 maggio 2016 un’intervista a Abraham B. Yehoshua verrà trasmessa nell’edizione principale del Telegiornale RSI

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