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CSt: AVS21, donne in pensione a 65 anni, adottate compensazioni

Il Parlamento è tornato ad occuparsi della riforma AVS21 KEYSTONE/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) Il Parlamento è tornato oggi ad occuparsi della riforma dell’AVS.

Dopo che nelle scorse sedute le due Camere hanno deciso l’aumento a 65 anni dell’età pensionabile delle donne, le discussioni oggi si sono incentrate soprattutto sulle misure di compensazione destinate alle generazione transitoria, ossia un supplemento di rendita che va da 100 franchi a 240 franchi al mese. Adottato anche un aumento dell’IVA.

Nell’affrontare a livello di divergenze il progetto AVS21, gli Stati hanno previsto per le prime nove classi d’età un supplemento di rendita. Per le prime tre, sarà progressivamente aumentato come l’età di pensionamento. Le successive quattro classi d’età riceveranno il supplemento pieno. Per le ultime due classi sarà di nuovo ridotto allo scopo di evitare un forte effetto di soglia alla fine della generazione di transizione.

Il supplemento sarà modulato a seconda del reddito e aumentato per i redditi medio-bassi. Quello pieno ammonta a 240 franchi al mese per le donne con un reddito fino a 57’360 franchi, a 170 franchi fino a un reddito di 71’700 franchi e a 100 franchi con un reddito superiore a 71’700 franchi. Con questa decisione, gli Stati si avvicinano all’idea del Consiglio nazionale di favorire soprattutto le donne con un basso reddito.

Con il modello adottato oggi, la Camera dei cantoni perviene a un volume di compensazione del 32%, allineandosi quasi a quello del Consiglio federale e avvicinandosi a quello del Consiglio nazionale, ovvero il 40%.

Altro elemento “faro” della riforma è l’aumento dell’IVA. L’introito supplementare verrà interamente attribuito al Fondo di compensazione AVS permettendogli così di raggiungere un grado di copertura sufficiente.

Negli auspici del governo, l’aumento di 0,7 punti percentuali doveva avvenire in una sola tappa al momento dell’entrata in vigore della riforma. Tale incremento è stato giudicato troppo elevato. La Camera del popolo ha dunque approvato un innalzamento più moderato, di 0,4 punti percentuali. Tale incremento è leggermente superiore a quello proposto dagli Stati in prima lettura (+0,3 punti). Oggi i “senatori” hanno deciso di allinearsi al Nazionale su questo punto.

Altra divergenza: contrariamente al Nazionale gli Stati non hanno voluto versare al Fondo AVS i ricavi della Banca nazionale svizzera (BNS) derivanti dagli interessi negativi.

Il dossier torna al Consiglio nazionale.

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