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A Genova decretato lo stato di emergenza per 12 mesi

il ministro dei trasporti italiano toninelli e il vice premier di maio con sullo sfondo i resti del ponte crollato
Luigi Di Maio e Danilo Toninelli hanno visitato mercoledì il luogo del dramma. Keystone

Dopo il consiglio dei ministri straordinario organizzato mercoledì pomeriggio a Genova, il Governo italiano ha decretato lo stato di emergenza per 12 mesi nella città ligure e ha puntato il dito contro la concessionaria Autostrade per l'Italia.

Una giornata di lutto nazionale, a data ancora da stabilire, cinque milioni di euro per gli interventi più urgenti (a partire dalla rimozione delle macerie) e stato di emergenza per 12 mesi: sono le prime misure adottate dal governo Conte a seguito di quanto avvenuto martedì a Genova.

Nella conferenza stampa dopo la riunione il premier ha promesso altre risorse, “perché quei soldi non sono assolutamente sufficienti”, e ha indicato che l’idea è anche di nominare un commissario ad hoc per la ricostruzione.

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Conte ha poi duramente attaccato la concessionaria Autostrade per l’Italia. Per il futuro – ha assicurato – il governo sarà “molto più rigoroso del passato nel valutare le clausole” dei contratti di concessione. E soprattutto, il primo ministro ha affermato che l’intenzione del Governo è avviare subito “la procedura per la revoca della concessione alla società Autostrade, perché non c’è dubbio che non ha adempiuto ai suoi obblighi”, senza attendere le verifiche sul crollo che avverranno in sede penale.

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“La responsabilità è del gestore”

Questo contenuto è stato pubblicato al Di chi è la colpa di quanto accaduto a Genova? Dario Balotta non ha dubbi: “Del gestore dell’autostrada che sapeva che la manutenzione su quella tratta probabilmente non dava l’affidabilità che doveva dare”. Autostrade per l’Italia – che mercoledì in un comunicato ha respinto le accuse – aveva due possibilità di intervento, prosegue l’esperto. “Aumentare…

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La società però non ci sta. In un comunicatoCollegamento esterno precisa che “l’infrastruttura era monitorata dalle strutture tecniche della direzione del Tronco di Genova con cadenza trimestrale secondo le prescrizioni di legge e con verifiche aggiuntive realizzate mediante apparecchiature altamente specialistiche”. Inoltre, precisa che negli ultimi cinque anni ha investito un miliardo di euro l’anno nella sicurezza e nella manutenzione.

Corsa contro il tempo

Mentre a livello politico la polemica si infiamma, sul posto però le preoccupazioni sono per il momento altre. Stando all’ultimo bilancio comunicato dal prefetto, nel crollo hanno perso la vita 39 persone, di cui due ancora da identificare. I feriti sono 16, di cui nove in stato grave. I soccorritori sono ancora al lavoro per cercare di ritrovare i dispersi.

Vi è poi il problema degli sfollati, più di 600, che non sanno ancora cosa succederà. Il sindaco parla di abbattere ogni casa, per permettere la demolizione del ponte.

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