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Etna, forte sisma dopo l’eruzione

La zona dell'Etna entrata in fase eruttiva lunedì è stata scossa da un sisma nella notte da martedì a mercoledì. Una decina di persone è rimasta ferita e alcuni edifici sono crollati. 

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Secondo un comunicato dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, il sisma di una magnitudo 4,8 si è verificato alle 03:18 del mattino di mercoledì, a solo 1,2 chilometri di profondità. 

Da quando l’Etna è entrato in fase eruttiva lunedì 24 dicembre, sono state oltre settanta le scosse registrate. Quella della notte appena trascorsa è stata però la più forte e ha provocato molta paura fra la popolazione. 10 persone sono state trasportate in ambulanza in ospedale e moltissima gente ha passato la notte all’esterno.

Diverse località hanno subito ingenti danni materiali. I crolli hanno interessato circa 15 abitazioni private ed anche alcune chiese: in quella della Maria Santissima del Carmelo di Pennisi, frazione di Acireale, sono venuti giù il campanile e la statua di Sant’Emidio, protettore dei terremotati, e danni si sono registrati nella Chiesa madre di Aci Sant’Antonio.

L’eruzione si è verificata lunedì sul fianco dell’Etna. A causa dell’assenza di visibilità, lo spazio aereo attorno al vulcano è stato chiuso fino al giorno seguente. Da allora si sono registrati 60 scosse di magnitudo superiore a 2,5. Due hanno raggiunto i 4,0 e i 4,3 senza però provocare danni materiali. 

Secondo l’istituto di vulcanologia un terremoto di una magnitudo 6,3 con lo stesso epicentro di quello di mercoledì si era verificato il 20 febbraio del 1818. 

L’ultima fase eruttiva dell’Etna risale alla primavera del 2017 e l’ultima grossa eruzione all’inverno 2008-2009.

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