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Criptovalute, creato un fondo per la difesa legale

Le criptovalute pongono anche molti problemi giuridici. KEYSTONE/AP/MARK LENNIHAN sda-ats

(Keystone-ATS) Non solo “mining”, il conio digitale, ma anche tutela legale nel caso di furti e operazioni fraudolente ai danni delle criptovalute. Questo è, in sintesi, uno degli obiettivi che si pone il Bitcoin Legal Defense Fund, voluto da Jack Dorsey.

L’ex Ceo di Twitter, che ha lasciato la guida della rete sociale in novembre, è da sempre un sostenitore delle criptovalute, tanto da aver fondato in passato una società di pagamenti digitali dal nome Block. Il Bitcoin Legal Defense Fund, movimento senza scopo di lucro, si pone a supporto degli sviluppatori del mondo bitcoin, fornendo la necessaria consulenza in un settore ancora poco regolamentato, che non gode di molta credibilità da parte di investitori e attori finanziari.

Il Bitcoin Legal Defense Fund intende raccogliere denaro, volontari e professionisti da cui partire, che siano esperti di tutela legale da fornire gli affiliati. Dorsey non è il solo fautore dell’iniziativa. A lui si aggiungono Alex Morcos e Martin White, due imprenditori già attivi nel panorama digitale. Come ha spiegato lo stesso fondatore, l’adesione al fondo sarà gratuita e volontaria, un’opportunità, per chiunque sia interessato a far crescere il segmento delle criptovalute, di farsi seguire da avvocati e legali.

A dicembre 2021, Dorsey aveva cambiato il nome di Square in Block. Un progetto nato come piattaforma per servizi di pagamento digitali che, con il tempo, ha inglobato in maniera più ampia l’idea di valuta liquida dell’ex guida di Twitter. In Block convergono la stessa Square, per il trasferimento di valute online, ma anche Cash App, per investimenti in bitcoin e Spiral, finanziamenti in progetti open source tramite criptomoneta.

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