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Perché la Svizzera ha bisogno di manodopera straniera

Crescita demografica rapida in Svizzera, ma fino a quando?

Persone salgono e scendono da un treno
Un treno stracolmo alla stazione di Zurigo. Keystone / Michael Buholzer

Nel 2023, la popolazione svizzera dovrebbe superare i nove milioni di abitanti. Questa crescita, molto più rapida che altrove in Europa, si spiega con la forte immigrazione e sarà un tema caldo della campagna in vista delle elezioni federali di ottobre.

All’ultimo conteggio, in Svizzera vivevano 8’935’707 persone, includendo la popolazione straniera che non risiede nel Paese in modo permanente. Una cosa è chiara: la crescita demografica accelera e il superamento dei nove milioni di abitanti dovrebbe avvenire già nel 2023, in anticipo sulle previsioni.

Questo aumento improvviso si spiega con la forte crescita migratoria legata anche alla libera circolazione delle persone. Tra gennaio e giugno 2022, l’immigrazione nella Confederazione è aumentata del 22%.

Tema elettorale

Con le elezioni federali in vista, questa crescita sta diventando uno dei temi principali, con l’UDC (Unione democratica di centro – destra sovranista) che deplora un'”immigrazione smisurata”. Il primo partito del Paese dichiara di voler fermare questa evoluzione.

“Abbiamo bisogno di più infrastrutture, maggior approvvigionamento elettrico e gli affitti crescono. È perché c’è un’immigrazione incontrollata che non viene gestita”, ha affermato il presidente dell’UDC Marco Chiesa al telegiornale della radiotelevisione della Svizzera francese RTS.

“La Svizzera è un Paese piccolo”, ha proseguito il politico ticinese, “non può permettersi di arrivare a dieci milioni di persone. O anche a nove milioni, oggi come oggi. Stiamo perdendo reddito pro capite e ciò significa che stiamo perdendo il nostro benessere”.

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Niente immigrazione, niente crescita

La popolazione elvetica aumenta e al contempo invecchia. La generazione dei baby boomer è in pensione e l’età mediana è passata da 31 a più di 40 anni nell’arco di mezzo secolo. Questo ha delle conseguenze sul mercato del lavoro: la carenza di manodopera è più intensa che mai.

Per l’Unione padronale svizzera, la crescita economica del Paese non è possibile senza immigrazione. “Non credo sia il momento di dire stop”, sostiene Simon Wey, economista dell’organizzazione.

“Certo, c’è una crescita demografica, ma il fatto che la popolazione elvetica abbia tendenza a voler lavorare a tempo parziale ha come conseguenza una necessità di immigrazione se si vuole mantenere il nostro livello di prosperità”, precisa alla RTS.

Un problema globale

Questa prosperità è difficile da conciliare con gli imperativi ecologici. Per I Verdi (Partito ecologista), la questione demografica trascende i confini e voler limitare la popolazione a 10 milioni di persone non ha senso.

“La pressione demografica sull’ambiente è reale, ma si misura su scala globale, così come le emissioni di gas a effetto serra, che si ripercuotono su tutto il pianeta. Quindi, se vogliamo lottare contro la pressione demografica, si tratta piuttosto di sostenere l’aiuto allo sviluppo, in particolare nei Paesi in cui questa pressione c’è ancora”, commenta la consigliera nazionale vodese dei Verdi Valentine Python.

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Ambiente, economia, energia, infrastrutture: la crescita demografica è una questione strategica. Non è quindi sorprendente che l’immigrazione torni a essere uno dei temi caldi di quest’anno elettorale.

“Svizzera, Paese d’immigrazione”

Interpellato al telegiornale della RTS, il demografo dell’Università di Ginevra Michel Oris non si sorprende, poiché la Svizzera è “un Paese d’immigrazione”. Secondo l’esperto, l’accelerazione del saldo migratorio resta relativa: “Ci aspettavamo il raggiungimento di queste cifre l’anno prossimo o il seguente. Questo s’iscrive nella continuità di una storia di crescita della popolazione iniziata dopo la Seconda guerra mondiale”.

Il ricercatore precisa che quasi il 60% delle persone immigrate di recente ha un diploma universitario. “Queste persone sono qui per riempire i buchi negli impieghi che necessitano qualifiche di alto livello. A livello mediano, invece, la Svizzera resta sempre molto efficace grazie al suo sistema di formazione duale. Lì non abbiamo bisogno di molte persone immigrate”.

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Ma non c’è un limite che non va oltrepassato per una Svizzera con nove milioni di abitanti, in un contesto in cui le infrastrutture sono sotto pressione?

“Sicuramente si può arrivare a un limite, a una sovrappopolazione, ma siamo ancora molto, molto lontano. Quarant’anni fa, il Paese più densamente popolato al mondo erano i Paesi Bassi. Oggi, il Paese più densamente popolato, con la più forte pressione sulle infrastrutture, è anche uno dei più poveri del pianeta: il Bangladesh”, risponde Oris. I problemi con cui la Svizzera si confronta attualmente sono “quelli che il Paese non ha gestito bene a monte e sono la conseguenza di una mancanza di lungimiranza negli investimenti”, conclude il demografo.

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Traduzione: Zeno Zoccatelli

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