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Cosa significano per la Svizzera le restrizioni di viaggio in Italia?

Le limitazioni imposte dall'Italia non riguardano i frontalieri che lavorano in Ticino. Keystone / Mourad Balti Touati

La decisione del governo italiano di imporre restrizioni di viaggio a tutta l'Italia in seguito all'epidemia di Covid-19 fa temere conseguenze gravi sull'economia del Canton Ticino.

Ogni giorno circa 68’000 persone attraversano il confine italo-svizzero per lavoro. L’economia del cantone svizzero dipende fortemente dalle regioni italiane di confine per la forza lavoro e gli scambi commerciali. Tuttavia, c’è confusione sull’impatto che le drastiche misure adottate in Italia hanno sulla Svizzera.

Cerchiamo di spiegarne il motivo.

Che cosa è successo?

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Circa 16 milioni di persone in Italia si sono svegliate domenica mattina con la notizia che gran parte del nord del Paese è in isolamento virtuale; martedì mattina il governo italiano ha esteso le misure a tutto il paese, una mossa che riguarda circa 60 milioni di persone. Le autorità hanno ordinato a tutti di non viaggiare sul territorio nazionale se non per lavoro e per le emergenze, hanno vietato tutti gli incontri pubblici e hanno sospeso gli eventi sportivi.

La misura è stata presa nel tentativo di contenere l’epidemia di coronavirus che ha portato, stando alle cifre disponibili, a più di 9000 infezioni nel Paese e ha provocato oltre 400 decessi. Si tratta del dato più alto al mondo al di fuori della Cina. Casi del virus sono stati confermati in tutte le 20 regioni italiane.

Le prime infezioni da coronavirus conosciute in Svizzera si sono verificate in Ticino, al confine con l’Italia, ma da allora il virus ha iniziato a diffondersi autonomamente nel paese. Il Ticino rimane il cantone più fortemente colpito. Martedì le autorità cantonali hanno annunciato il primo decesso per il coronavirus, un’anziana di 80 anni residente in una casa di riposo. Le infezioni nel cantone sono oltre 90.

Chi può attraversare il confine con la Svizzera?

Le restrizioni italiane dovrebbero rimanere in vigore almeno fino al 3 aprile. Le autorità svizzere hanno fatto sapere di esigere dai frontalieri che si recano nel paese una prova della loro attività lavorativa. L’amministrazione federale delle dogane ha dichiarato di ricorrere a controlli a campione e a controlli di frontiera “basati sul rischio”.

Ma agli italiani non sarà per il momento impedito di lavorare in Svizzera, una decisione importante per l’economia ticinese. “Questo dovrebbe garantire il funzionamento del sistema sanitario ticinese”, ha dichiarato lunedì scorso il governo svizzero in un comunicatoCollegamento esterno. Quasi 4’000 italiani lavorano nel sistema sanitario del cantone.

Non è chiaro in che modo siano interessati gli studenti italiani iscritti alle università ticinesi e svizzere. L’Università della Svizzera italiana ha chiesto ai suoi studenti residenti in Italia di astenersi dal visitare i campus universitari di Lugano e Mendrisio.

Chi può attraversare la frontiera in Italia?

Berna ha chiesto ai residenti svizzeri di evitare di visitare le zone colpite, ma il confine rimane aperto per le merci e i treni internazionali hanno operato in gran parte secondo i tempi previsti. Non c’è alcun divieto.

Quali altre misure sono previste?

Il governo svizzero ha dichiarato di non avere intenzione di chiudere completamente il confine con l’Italia, come ha ribaditoCollegamento esterno lunedì sera alla RSI, l’emittente pubblica di lingua italiana, il ministro degli Interni Alain Berset, che detiene il portafoglio sanitario. Le considerazioni economiche pesano molto sulla decisione, vista l’importanza dei lavoratori italiani per l’economia locale ticinese. Gli italiani occupano un posto di lavoro su quattro nel cantone.

Un sondaggio pubblico pubblicato dal giornale SonntagsBlick nel fine settimana ha suggerito che uno svizzero su quattro vorrebbe la chiusura del confine con l’Italia a causa dell’epidemia di coronavirus. Il governo ticinese ha dichiarato di aver vietato le visite agli ospedali e alle case di riposo a partire dal martedì per proteggere la salute delle persone più vulnerabili.

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