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Covid, offensiva di Berna su vaccino e informazione

Berna vuole una svolta sulle vaccinazioni, il cui tasso in Svizzera resta relativamente basso.
Berna vuole una svolta sulle vaccinazioni, il cui tasso in Svizzera resta relativamente basso. Keystone / Peter Schneider

Consulenza individuale agli indecisi, una settimana speciale vaccinazioni a tutto campo e una campagna informativa capillare sono le proposte avanzate oggi dal governo federale nella sua seduta extra muros a Lucerna.

La situazione epidemiologica è migliorata rispetto a un mese fa, ha indicato il ministro della sanità Alain Berset, ma “resta fragile e serve prudenza”. Il tasso di vaccinati in Svizzera -71,2% degli over 18 – continua a essere troppo basso rispetto agli altri Paesi europei e inquieta le autorità poiché la pandemia, con la stagione fredda alle porte, potrebbe nuovamente accelerare.

Stando alle conoscenze attuali, ha evidenziato il Consiglio federale, per la revoca del green pass e delle altre misure in vigore, ci vorrebbe una percentuale di immunizzati intorno al 93% per gli over 65 e all’80% tra i maggiorenni (18-65). Dopo aver consultato Cantoni e partner sociali, il governo ha dunque messo a punto la sua offensiva che procederà su tre piani: una settimana nazionale di vaccinazione dall’8 al 14 novembre, delle unità mobili di consultazione e vaccinazione supplementari e delle offerte informative personalizzate che richiederanno un investimento complessivo di quasi 100 milioni di franchi (esattamente 96,2).

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È stata invece abbandonata l’idea, che aveva suscitato non poche polemiche, di premiare con un buono di 50 franchi coloro che sarebbero riusciti a convincere un familiare o un conoscente a farsi iniettare il preparato immunizzante. “Eravamo coscienti di proporre una soluzione originale e decisamente anticonvenzionale”, ha ammesso Alain Berset, ma “abbiamo un tasso di vaccinazione di 15-20 punti percentuali inferiore a quello di Paesi tornati alla normalità e dobbiamo cercare di fare tutto il possibile per recuperare” questo divario.

Durante la settimana di vaccinazione a novembre si svolgerà una campagna mediatica plurilingue in tutta la Confederazione per mettere al centro del dibattito, sulla base di dati affidabili, scientifici e trasparenti, le questioni di fondo legate ai rischi sanitari del coronavirus e all’efficacia e agli effetti collaterali dei vaccini.

Saranno coinvolti anche cantoni e comuni nell’organizzazione di incontri informativi a livello locale mentre Berna invierà una lettera ai cittadini per ribadire una volta di più l’importanza dell’immunizzazione. Inoltre saranno spesi 38 milioni per aumentare sensibilmente il numero di unità mobili di consultazione e di vaccinazione (bus attrezzati) sul territorio – attualmente ne esistono 50 – per avvicinare fisicamente le persone non ancora immunizzate.

Sarà assicurata anche una consulenza individuale agli indecisi attraverso discussioni di gruppo, contatti personali o telefonici e chat private sui social, che non ha suscitato però grandi entusiasmi tra i cantoni in fase di consultazione. Berna coprirà i costi delle assunzioni, che sono stimati in 43 milioni.

I costi di questo piano vengono ritenuti sostenibili dal governo per il quale si previene un’ospedalizzazione ogni 100 vaccinazioni e un ricovero in cure intense ogni 250. Senza considerare il fatto che così facendo, insiste l’esecutivo, si evitano nuove chiusure, a tutto beneficio di numerosi settori, in particolare industria alberghiera, ristorazione, intrattenimento e fitness.

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