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Covid, Berna investe anche sui nuovi farmaci

Laboratorio farmaceutico.
La lotta alla pandemia passa anche dai nuovi farmaci. Keystone / Biontech Se Handout

La Confederazione mette a disposizione 50 milioni per medicamenti in fase di sviluppo e prenota dosi prodotte dai Big Pharma.  

Mentre quasi la metà degli svizzeri è stata immunizzata con i due vaccini acquistati dalla Confederazione, a Berna si diversifica la strategia per contenere la pandemia che ha pesantemente condizionato la vita dei cittadini e l’economia nazionale in questi due anni. 

Oltre 50 milioni di franchi sono stati stanziati per sviluppare la messa a punto di nuovi farmaci e 10’000 dosi di medicamenti anti-Covid, in fase avanzata di produzione, sono già state prenotate. Si tratta di 3’000 dosi di un farmaco dell’elvetica Roche fissate in aprile, 4’300 dell’americana Eli Lilly and Company prenotate il mese successivo e 3’000 della britannica GlaxoSmithKline una settimana fa.

Il loro imminente utilizzo viene considerato fondamentale e alternativo alla campagna di vaccinazione in corso. Non tutti i residenti intendono infatti immunizzarsi e altri invece non lo possono fare per motivi medici: per queste categorie sono quindi necessarie terapie efficaci, in caso di insorgenza dei sintomi del Covid-19.

Vi è però un limite in questa strategia. Il costo dei farmaci che sono stati prodotti finora supera i 2’000 dollari mentre una dose di vaccino viene venduta a poche decine di dollari.

Ma soprattutto a livello planetario, nei paesi meno sviluppati (in cui peraltro la campagna di vaccinazione procede assai a rilento), il prezzo di questi medicamenti è improponibile. Per questo motivo diverse organizzazioni umanitarie, come Medici senza frontiere, si stanno mobilitando per favorire l’accesso a livello globale ai vaccini e ai farmaci che vengono commercializzati.

Per far questo l’associazione internazionale chiede a tutti gli Stati di impegnarsi su questo fronte e sollecita la sospensione temporanea dei brevetti sui medicamenti contro il coronavirus, come spiega il servizio del TG che segue.

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