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Così aspra eppure così meravigliosa

Aspra, dura, discosta, semplicemente incantevole. Immagine tratta dal libro "Vivere tra le pietre", Armando Dadò editore

La Valle Bavona, tesoro paesaggistico del canton Ticino, è stata insignita del Premio internazionale Carlo Scarpa per il Giardino, per la prima volta assegnato ad un luogo svizzero.

Attribuito dalla Fondazione Benetton Studi e Ricerche, il prestigioso riconoscimento premia l’opera di conservazione e di valorizzazione del paesaggio, portata avanti in valle come patrimonio collettivo.

Alla base di questo paziente, costante e competente lavoro di salvaguardia del territorio, l’amore per la propria terra che anima la Fondazione Valle Bavona e tutti coloro che ad essa fanno riferimento. Il premio, annunciato ufficialmente a Milano il 19 aprile, corona dunque l’impegno di anni di lavoro.

Terra di nascita dello scrittore Plinio Martini – di cui il celebre romanzo “Il Fondo del sacco” è stato tradotto in tedesco, francese, inglese, serbo e albanese – la Valle Bavona rappresenta in qualche modo la forza della storia di un luogo e l’elogio dell’essenziale.

Quella valle scavata dal ghiaccio

Emblematiche le motivazioni del riconoscimento: “La giuria ha deciso di dedicare l’edizione 2006 alla Val Bavona, luogo asperrimo di montagna, solco breve e profondo, “orrido e ameno”, scavato dal ghiacciaio, plasmato dall’acqua e dalla pietra con i tempi della geologia, nel quale una comunità ha saputo confrontarsi con la potenza e con la durezza della natura”.

“Le ragioni che rendono la Valle Bavona speciale – afferma il direttore della Fondazione Benetton Domenico Luciani – vanno cercate nella presenza di una comunità dotata di un raro livello di consapevolezza, perfino orgogliosa, degli elementi di peculiarità e diversità percepiti come eredità da trasmettere”.

Musica per le orecchie di Giorgio Balestra, il presidente della Fondazione Valle Bavona che vede in questo riconoscimento una forza propulsiva per il futuro. “La nostra istituzione si è sempre battuta per una protezione attiva della valle – afferma il presidente – perché una valle deve continuare a vivere. Ma le difficoltà, anche di ordine finanziario, sono sempre dietro l’angolo”.

Natura espressione di sacralità

Inserita nel 1983 nell’inventario federale dei paesaggi da proteggere, la Valle Bavona – situata sopra la Valle Maggia, meta turistica molto conosciuta tanto a livello nazionale, quanto internazionale – potrebbe trovare, se possibile, ulteriore splendore se il progetto di Nuovo parco nazionale andasse in porto.

“In quel caso – precisa a swissinfo Balestra – potremmo contare anche sulle risorse finanziarie della Confederazione per continuare il nostro lavoro di valorizzazione del paesaggio come contributo alla cultura di una regione, di un cantone e di tutto il paese”.

E se una Fondazione internazionale – che gira il mondo intero alla scoperta di piccoli paradisi terrestri – ha ritenuto doveroso rendere omaggio ad una valle che ha trasformato il suo carattere estremo in pura bellezza, forse anche molti altri occhi e molti altri cuori si apriranno.

“Questo premio inaspettato ma graditissimo – osserva ancora Giorgio Balestra – è come una fonte di nuova energia per una fondazione che si muove lungo quattro assi: come promotore, consulente, finanziatore, ricercatore ed editore”.

La Fondazione Valle Bavona ha sempre puntato sul valore culturale – nel senso più ampio e nobile del termine – del patrimoniono paesaggistico della valle. Ma non ha mai voluto prendere la direzione della museificazione. “Il nostro obiettivo è di mettere a disposizione di tutti un regalo che la natura ci ha fatto”.

Alla ricerca di insospettabili tesori

Istituito nel 1990 dalla Fondazione Benetton, il Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino. viene consegnato a un luogo scelto di volta in volta per le sue peculiarità da una giuria internazionale, che svolge un lavoro collettivo, scandito da incontri e sopralluoghi.

Allo scopo di contribuire alla diffusione della cultura del paesaggio sulla base di una gestione consapevole del patrimonio naturalistico, a partire dal 1994 il premio ha deciso di mettere in evidenza luoghi densi di natura e di memoria, tutelati prestando cura all’equilibrio tra innovazione e conservazione.

Prima del Ticino il premio si è fermato, per esempio, in Brasile, Romania, Spagna, Portogallo, Marocco, Egitto, Grecia. Perché ora l’aspra e dura Valle Bavona?

“Ciò che mi ha colpito, oltre alla straordinaria bellezza della valle – spiega a swissinfo il direttore della Fondazione Benetton Domenico Luciani – è proprio il grande grado di consapevolezza della comunità nella tutela del proprio paesaggio. Siamo davanti ad un esempio che mostra come una comunità abbia preso a carico se stessa”.

“Di solito chi vive in condzioni estreme, respinge questa condizione pur di non più vivere nella miseria. Ma pur di non perdere le proprie radici, la comunità della Valle ha invece deciso di convivere con la miseria. E di esserne orgogliosa. Dimostrando che vivere fuori dalla modernità è possibile”.

swissinfo, Françoise Gehring, Milano

La Valle Bavona copre un’area di 124 kmq, di cui solo l’1,7% è costituita da terreni coltivabili e situati nel fondovalle, una fascia di appena 13,9 kmq, che non supera i 600 metri di larghezza
Dal 1983 è iscritta nell’Inventario federale dei paesaggi di importanza nazionale
La Fondazione Valle Bavona nasce nel 1990

L’edizione 2006 del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il giardino è stata dedicata alla Valle Bavona, un luogo custodito attivamente rispettando segni caratteristici ancestrali e profondi legami storici.

La Bavona è la porzione della Valmaggia che – chiusa tra le valli di Lavizzara, Bedretto, Formazza (Italia) e Rovana – si estende a nord-ovest di Cavergno.

Con il fondale situato tra i 500 e i 900 metri e le creste a 2’700-3’200 metri di quota ad una distanza di soli 2-6 chilometri, ha il triste privilegio di essere la valle più ripida di tutto l’arco alpino.

E’ la prima volta che questo premio, istituito nel 1990 e attribuito da una giuria internazionale, si ferma in Svizzera. Il sigillo scarpiano sarà consegnato alla Fondazione Valle Bavona il prossimo 13 maggio a Treviso.

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