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In Italia chiudono tutte le attività non essenziali

coda di persone davanti a un supermercato
I supermercati rimarranno aperte e non è stata prevista nessuna restrizione sui giorni di apertura. Il premier Conte ha invitato gli italiani a mantenere la calma e ad evitare una corsa agli acquisti. Keystone / Sergio Pontorieri

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato sabato in tarda serata la sospensione di ogni attività produttiva non essenziale. La Francia, intanto, dichiara lo stato di emergenza sanitaria.

“Abbiamo deciso di chiudere in tutta Italia ogni attività produttiva che non sia cruciale, indispensabile, a garantirci beni e servizi essenziali”, ha dichiarato il premier in diretta Facebook, presentando il terzo decreto varato in cinque giorni, che entrerà in vigore lunedì 23 marzo e che sarà valido sino al 3 aprile.

L’annuncio di Conte:

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Supermercati, farmacie, tabaccai e edicole rimarranno aperte come finora. Escluse dal provvedimento, concordato coi sindacati, anche altre attività ritenute essenziali, come la produzione agro-alimentare, farmaceutica, di plastica o di prodotti chimici. Continueranno inoltre a venire assicurati i servizi bancari, postali, assicurativi e finanziari, nonché i trasporti. Al di fuori di queste attività, il lavoro sarà consentito solo in modalità ‘smart working’.

Il servizio della RSI:

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“Rallentiamo il motore produttivo del Paese, ma non lo fermiamo […]. È una decisione non facile, ma è una decisione che ci consente, ci predispone ad affrontare la fase più acuta del contagio”, ha proseguito Conte, definendo quella attuale “la crisi più difficile che il Paese sta vivendo dal secondo Dopoguerra”.

Il premier ha poi lanciato un appello a tutti gli italiani: “Mai come ora la nostra comunità deve stringersi forte, come una catena a protezione del bene più importante, la vita. Se dovesse cedere anche solo un anello, questa barriera di protezione verrebbe meno, esponendoci a pericoli più grandi, per tutti.

La decisione del Governo è giunta dopo un’ulteriore stretta impressa dai governatori di Lombardia e Piemonte. “Chiudiamo tutto quello che è possibile chiudere con i poteri delle regioni”, ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.

Il commento del corrispondente a Roma della RSI:

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Stato di emergenza in Francia

In Francia, intanto, l’Assemblea nazionale ha votato un disegno di legge che instaura lo stato di emergenza sanitaria e che consente in particolare di limitare le libertà pubbliche per due mesi.

Il testo autorizza inoltre il Governo a prendere una serie di misure a sostegno delle imprese e ad agire per rinviare il secondo turno delle elezioni comunali. Inasprite anche le sanzioni per chi non rispetta il confinamento: 135 euro di multa in caso di violazione delle norme e 1’500 in caso di recidiva.

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