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42 miliardi di franchi a sostegno dell’economia

Il ministro delle finanze Maurer e quello dell economia Parmelin
Il ministro delle finanze Maurer e quello dell'economia Parmelin. Keystone / Peter Klaunzer

I soldi ci sono. Lo ha assicurato venerdì a Berna il ministro delle finanze Ueli Maurer nella conferenza stampa del Governo. La Confederazione mette a disposizione 42 miliardi di franchi per preservare l'occupazione, garantire gli stipendi e sostenere i lavoratori indipendenti di fronte al coronavirus. 

La piazza finanziaria svizzera è stabile grazie alla strategia “too big to fail”. I soldi messi a disposizione devono evitare all’economia di cadere in una spirale negativa, dalla quale non potrebbe più uscire, ha aggiunto il consigliere federale Maurer.

La nostra economia si trova in uno stato di emergenza, che ci colpisce tutti direttamente o indirettamente, ha affermato davanti ai media il ministro dell’economia Guy Parmelin, precisando che la settimana prossima verrà coinvolto anche il parlamento, in particolare la Delegazione delle finanze (DelFin).

A quest’ultima verrà infatti sottoposto un credito d’impegno urgente, i cui punti chiave saranno regolati in una ordinanza che verrà adottata e pubblicata a metà della settimana prossima, probabilmente giovedì. Da quel momento i diretti interessati potranno inoltrare le richieste di crediti.

L’aiuto arriverà, ha promesso Parmelin, non nascondendo la gravità del momento attuale e facendo un riferimento speciale anche agli apprendisti, “una categoria che mi sta particolarmente a cuore”. Non è accettabile, ha sostenuto, che i tirocinanti debbano perdere il lavoro a causa di una crisi di liquidità dell’azienda in cui lavorano. Per questo motivo, lo strumento del lavoro ridotto sarà esteso anche a questa categoria.

Il pacchetto di aiuti prevede anche un sostegno agli indipendenti e alle persone costrette alla quarantena. Sono state adottati provvedimenti anche nel settore della cultura e dello sport per evitare fallimenti e arginare pesanti ripercussioni finanziarie, ha spiegato l’esponente UDC in Governo.

Una necessità

Decine di migliaia di imprese chiederanno un sostegno alla Confederazione nelle prossime ore o nei prossimi giorni. Le aziende confrontate con problemi di liquidità potranno rivolgersi direttamente alla loro banca già dalla settimana prossima. Quest’ultima potrà immediatamente autorizzare un credito fino a 500’000 franchi. La Confederazione si rende garante. Nessuna verifica sarà necessaria da parte della banca, ha precisato Maurer.

Per i crediti di oltre 500’000 franchi, la garanzia è assicurata per una quota del 15% dalla banca e dell’85% dalla Confederazione. Gli istituti di credito sono d’accordo, ha assicurato ancora il ministro delle finanze, aggiungendo che gli interessi saranno molto bassi.

Questa soluzione è semplice. Il Consiglio federale vuole far passare un messaggio: “Siamo qui per voi. I problemi li risolveremo ulteriormente”, ha dichiarato Maurer. A suo avviso, questo aiuto è essenziale per le piccole imprese e non è escluso che vi sarà un aumento degli stanziamenti.

L’ordinanza in merito deve essere ancora approvata mercoledì prossimo, quando si riunirà ancora il Consiglio federale. A questo proposito il portavoce del Governo André Simonazzi ha spiegato che d’ora in poi il Governo si riunirà due volte la settimana, il mercoledì e il venerdì.

Infine, la Confederazione rinuncia temporaneamente agli interessi di mora in caso di pagamento tardivo di imposte, tasse d’incentivazione e dazi doganali fino alla fine dell’anno. Rinuncia inoltre al rimborso degli importi arretrati per 5,48 milioni di franchi del prestito accordato alla Società svizzera di credito alberghiero.

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Reazioni positive

Quella presentata dal Consiglio federale è la risposta giusta alla drammatica situazione che stanno vivendo molte aziende. È quanto afferma in una nota economiesuisse, che sottolinea come il fatto di non aver annunciato un confinamento generalizzato della popolazione sia importante quanto lo stesso pacchetto di aiuti.

L’organizzazione chiede il sostegno di tutti. “L’economia non deve essere completamente ferma. La Svizzera ha bisogno di un tessuto economico efficiente. Solo allora sarà possibile tornare alla normalità in un breve lasso di tempo, una volta superata la crisi, e sarà possibile garantire posti di lavoro e salari ai dipendenti.”

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