Prospettive svizzere in 10 lingue

Coronavirus: Ist. Koch, tasso mortalità Germania salito a 1,6%

Lothar Wieler, presidente dell'Istituto Koch. KEYSTONE/EPA/CLEMENS BILAN / POOL sda-ats

(Keystone-ATS) È cresciuto il tasso di mortalità nei casi di coronavirus in Germania e ha raggiunto l’1,6%. Lo ha spiegato oggi il presidente del Robert Koch Institut, Lothar Wieler, in conferenza stampa a Berlino, affermando che il numero delle vittime continuerà a salire.

Il motivo è l’aumento di casi di contagio fra gli anziani, soprattutto nelle case di cura, ha affermato l’esperto. Fino a qualche giorno fa il tasso di mortalità era fermo allo 0,8%.

La comunque bassa incidenza delle vittime nel Paese nel cuore dell’Europa, è stata spiegata anche con l’uso massiccio dei test (fino a 500 mila alla settimana), che ha portato a rilevare moltissimi casi, anche non gravi. Inoltre la Germania conta su un robusto sistema sanitario, che prima della pandemia poteva contare su 28 mila posti letto in terapia intensiva: da settimane si lavora a raddoppiare questo numero.

Il Robert Koch Institut, che riporta solo i casi registrati elettronicamente, riferisce di 99’225 casi di contagio (+3834 rispetto al giorno precedente) e di 1606 vittime. Il bilancio dei guariti è di 33’300.

Per la Hopkins University, invece, i casi sono saliti a 103’375, le vittime sono 1810. Stando a questa fonte, (che ieri però segnalava diverse decine di casi in più) i ricoveri sono 36’081. L’età media delle persone rimaste contagiate in Germania è 48 anni.

Tosse (52%) e febbre (42%) sono i sintomi prevalenti, il raffreddore ricorre nel 22% dei casi, la polmonite si sviluppa nel 2%. Il 14% dei pazienti ha avuto bisogno dell’ospedalizzazione. L’età media dei morti è 80 anni. La vittima più giovane è stata un ventottenne che aveva una precedente malattia.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR