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Riaprono quasi tutte le attività in Italia

Interno di un bar; barista prepara un caffè, avventore ne beve uno; tutti indossano la mascherina.
Ripreso il "rito" di caffè e cornetto al bar. Lapresse

Dopo due mesi di chiusure generalizzate a causa della pandemia di coronavirus, in Italia hanno riaperto lunedì negozi, bar, ristoranti, parrucchieri, musei, biblioteche e spiagge. Nel fine settimana, si è registrato peraltro il più basso numero di vittime in ventiquattr'ore dall'inizio del lockdown: 145.
 

Per proteggersi dal Covid-19, continuerà a essere obbligatorio indossare le mascherine in molte occasioni (segnatamente quando non può essere mantenuta una distanza di sicurezza di 2 metri). In altre, essere pronti a farsi misurare la febbre. Resta inoltre il divieto di assembramento.

Il nuovo DpcmCollegamento esterno prevede l’apertura delle frontiere con UE e area Schengen dal 3 giugno. Per la riapertura di teatri, sale da concerto e cinema, le regioni possono fissare una data diversa dal 15 giugno in relazione al contagio. I posti a sedere “saranno preassegnati e distanziati” di almeno un metro, con un massimo di 200 spettatori in sala. Agli spettacoli all’aperto potranno partecipare 1000 persone.

Si potrà però tornare a vedere e invitare a casa gli amici, non solo i parenti, e non servirà più l’autocertificazione. Riprendono le messe: i fedeli sono tornati in piazza San Pietro a circondare il Papa, che ha già raccomandato di continuare a rispettare “le prescrizioni che ci danno, per custodire così la salute di ognuno e del popolo.”

Restano invece chiusi teatri, sale da concerto e cinema (fino al 15 giugno) e sale da ballo e discoteche.

La ripartenza non è omogenea: in alcune Regioni si prende tempo prima di riaprire alcune attività, talvolta anche in polemica con il governo di Roma. “La Campania non è d’accordo e non ha sottoscritto l’intesa Stato-Regioni che alcuni media presentano come condivisa all’unanimità”, dice il presidente della Campania Vincenzo De Luca, in riferimento all’accordo raggiunto sabato sul nuovo Decreto del presidente del Consiglio dei ministri firmatoCollegamento esterno domenica da Giuseppe Conte. 
 

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“Su alcune norme di sicurezza generale deve pronunciarsi il ministero della Salute, non è possibile che il Governo scarichi opportunisticamente tutte le decisioni sulle Regioni”, ha aggiunto De Luca.

La Campania ha rinviato di tre giorni l’apertura dei ristoranti, e sulla riapertura dei “confini” tra Regioni previsa per il 3 giugno, De Luca ha detto che valuterà cosa fare soltanto il 2.

La Sardegna, da parte sua, ha deciso di rinviare di qualche giorno l’apertura di siti archeologici e musei. 

Il Piemonte ha invece posticipato quella di bar e ristoranti al 23. Lo slittamento di qualche giorno dipende dal fatto che il contagio si è diffuso più tardi che altrove, precisa il presidente Alberto Cirio. I dati del monitoraggio del ministero della Salute sui primi 12 giorni di allentamento delle misure indicano in effetti che il Piemonte è tra i territori a rischio basso, benché continui -insieme alla Lombardia- ad essere la regione col più alto numero di nuovi contagi in Italia.

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