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Cooperazione più estesa nella lotta al denaro sporco

Nel 2010 oltre mille casi sospetti di riciclaggio di denaro sono stati segnalati a MROS Keystone

In seguito alle pressioni internazionali, Berna estendere la cooperazione con gli altri paesi nella lotta al riciclaggio di denaro. Gli ambienti finanziari temono però che le nuove misure siano impiegate a scopi fiscali e indeboliscano ulteriormente il segreto bancario.

«La Svizzera non potrà evitare di adattarsi alle pratiche internazionali”, dichiara a swissinfo.ch la deputata del Partito socialista Susanne Leutenegger Oberholzer.

“Abbiamo già dovuto procedere a diversi adeguamenti per rispettare gli standard imposti dall’Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione economica in materia d’imposizione fiscale. Più in fretta adegueremo anche la legge sul riciclaggio di denaro e meglio sarà”, aggiunge la consigliera nazionale.

In futuro, nonostante il segreto bancario, l’Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro (MROS) dovrebbe poter scambiare anche informazioni finanziarie con i suoi partner all’estero. Attualmente è l’unico organismo del genere a non essere autorizzato a trasmettere dei dati in virtù del segreto bancario.

A tale scopo, sarà necessaria una modifica della legge sul riciclaggio di denaro. Recentemente il governo ha quindi dato avvio alla relativa procedura di consultazione.

Pressioni dall’estero

La mossa del governo fa seguito alle crescenti pressioni che giungono dall’estero. Tra cui quelle del Gruppo di azione finanziaria (Groupe d’action financière GAFI), che rappresenta il più importante organismo di cooperazione internazionale nel campo della lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.

Il Gafi esige che tutti gli organismi nazionali di lotta al riciclaggio di denaro scambino le loro informazioni. I paesi che rifiutano questa richiesta, rischiano di finire su una lista nera.

Pressioni sono state esercitate anche dal cosiddetto Gruppo Egmont, che riunisce 127 uffici nazionali di comunicazione in materia di lotta al riciclaggio di denaro. Nell’estate scorsa, i membri del Gruppo Egmont avevano minacciato di sospendere la Svizzera, nel caso in cui non adeguasse le sue leggi nel giro di un anno.

Nell’interesse della Svizzera

La situazione attuale, rileva il governo, si ripercuote negativamente sulla lotta al riciclaggio di denaro non solo per i partner negli altri paesi, ma anche per la Svizzera. Applicando il principio di reciprocità, diversi uffici di comunicazione esteri si astengono a loro volta dal fornire informazioni finanziarie all’MROS.

Per il Consiglio federale è quindi nell’interesse della Svizzera di eliminare gli ostacoli all’esecuzione dell’assistenza amministrativa e creare le condizioni affinché anche l’MROS possa partecipare alla circolazione di tutti i dati disponibili. Migliorando la lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo, si permette nel contempo di rafforzare la piazza finanziaria elvetica.

Segreto bancario minacciato

“Per principio, possiamo riconoscere che la Svizzera si trova in una posizione scomoda. Non abbiamo nessun interesse a figurare su liste nere o grigie”, afferma Markus Hess, presidente del Forum svizzero degli organismi di autodisciplina (OAD).

“Riteniamo però che la Svizzera non debba anticipare i tempi. Inoltre non crediamo che le proposte del governo permettano di salvaguardare dei limiti accettabili. Non si possono trasmettere informazioni che non verrebbero fornite da qualsiasi organismo ragionevole incaricato della protezione dei dati. Altrimenti si danneggiano gli interessi della clientela dei nostri intermediari finanziari”, sottolinea Hess.

Il presidente di OAD dubita del fatto che gli altri paesi siano interessati a ricevere soltanto informazioni destinate a combattere il riciclaggio di denaro. A suo avviso, le richieste che giungono dall’estero mirano anche ad ottenere informazioni per dare la caccia agli evasori fiscali.

Il GAFI spinge per includere alcuni delitti fiscali nel quadro della lotta al riciclaggio di denaro. “In qualche modo, tutte queste manovre sono probabilmente legate a questioni fiscali. Continuando così, ben presto il segreto bancario non sarà soltanto un po’ indebolito, ma completamente crivellato”, afferma Hess.

Timori degli ambienti bancari

Da parte sua, l’Associazione svizzera dei banchieri (ASB) comprende la necessità di migliorare lo scambio d’informazioni tra l’organismo svizzero di lotta al riciclaggio e i suoi omologhi all’estero. Questi miglioramenti sono necessari per combattere più efficacemente il riciclaggio di denaro in tutto il mondo, dichiara Thomas Sutter, portavoce dell’ASB.

“Per noi è però importante che lo scambio di informazioni sia vincolato da rigorose linee guida. Ad esempio, le informazioni devono essere scambiate solo per un caso molto specifico e non su tutta la linea”.

Vi è infatti il rischio che i dati trasmessi all’estero non vengano utilizzati solo per i reati di riciclaggio di denaro e che finiscano in altre mani, rileva Thomas Sutter. “In caso di sospetto, le autorità svizzere devono poter bloccare immediatamente la trasmissione di informazioni agli organismi di lotta al riciclaggio di denaro degli altri paesi”.

Adeguamenti giustificati

Una posizione sostenuta anche da Thomas Pletscher, rappresentante della federazione delle imprese Economiesuisse. “I paesi, che impiegano per altri scopi, ad esempio fiscali, i dati ricevuti nel quadro della lotta al riciclaggio, devono essere immediatamente esclusi dal Gruppo Egmont”.

Pletcher sottolinea però a sua volta la necessità della partecipazione della Svizzera negli organismi internazionali. “Proprio perché la Svizzera dispone di una piazza finanziaria di grande importanza internazionale”.

Anche a detta del rappresentante di Economiesuisse, si giustifica quindi un adeguamento della legge sul riciclaggio di denaro. “Se la legge è dotata di mezzi per impedire la divulgazione di informazioni a soggetti non autorizzati, il segreto bancario non sarà ulteriormente perforato”.

Il segreto bancario non esiste più

Per Susanne Leutenegger Oberholzer sono “ridicoli” i timori espressi dai rappresentanti del settore finanziario ed economico. La legge stabilisce esattamente per quali scopi possono essere utilizzate le informazioni. “Senza dimenticare che, a lungo andare, la Svizzera potrà avere successo, solo se combatte efficacemente l’evasione fiscale e introduce una strategia volta a gestire soltanto soldi puliti”.

La deputata socialista non condivide neppure le preoccupazioni legate ad un ulteriore indebolimento del segreto bancario. “Il segreto bancario non esiste già più. Pensiamo soltanto al caso dell’ex presidente della Banca nazionale svizzera Philipp Hildebrand. Il ministero pubblico non ha considerato nemmeno come un reato ufficiale la divulgazione dei suoi dati bancari”.

L’Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro (MROS), che fa parte dell’Ufficio federale di polizia, funge da tramite tra gli intermediari finanziari e le autorità di perseguimento penale.

L’MROS è incaricato in particolare di analizzare e trasmettere alle autorità di perseguimento penale casi sospetti segnalati dagli intermediari finanziari, concernenti il riciclaggio di denaro, il finanziamento del terrorismo, i valori patrimoniali di illecita provenienza e le organizzazioni criminali.

Tra i suo compiti vi sono inoltre l’elaborazione di rapporti e statistiche sulla lotta contro il riciclaggio di denaro, la criminalità organizzata e il finanziamento del terrorismo in Svizzera.

L’MROS collabora con gli uffici nazionali degli altri Stati preposti alla lotta al riciclaggio di denaro in seno al cosiddetto Gruppo Egmont.

Il Gruppo di azione finanziaria (GAFI) è il più importante organismo di cooperazione internazionale nel campo della lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.

Attraverso le sue raccomandazioni, il GAFI definisce gli standard riconosciuti a livello internazionale, che i paesi devono osservare per lottare efficacemente contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.

Il Gruppo Egmont è un’associazione mondiale che raggruppa 127 uffici nazionali di comunicazione in materia di lotta al riciclaggio di denaro.

Il suo compito è di coordinare lo scambio di informazioni concernenti la lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.

Traduzione di Armando Mombelli

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