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Coop e Migros campioni del bio e del sociale

Naturaplan e Bio Engagement, i marchi ecologici di Coop e Migros Keystone

Coop e Migros, leader del mercato, sono i dettaglianti più ecologici e più sociali in Svizzera, secondo uno studio basato su numerosi criteri di durabilità.

I supermercati discount Denner, Spar e Aldi giungono invece in fondo alla graduatoria stilata da due organizzazioni di protezione della natura.

Tra i grandi dettaglianti svizzeri, Coop e Migros sono quelli che offrono maggiori garanzie in materia di ecologia, di rispetto degli animali e di impegno sociale. La catena di piccoli negozi Volg, impiantata nella Svizzera tedesca, tallona i due più grossi distributori elvetici.

In fondo alla graduatoria giungono i supermercati discount Denner, Spar e Aldi.

La classifica è stata stilata grazie ad uno studio finanziato dal WWF e dall’organizzazione animalista «Vier Pfoten» (Quattrozampe), i cui risultati sono stati presentati martedì a Zurigo.

Discussione da allargare

Con questa singolare iniziativa, le due associazioni hanno soprattutto voluto sottolineare la necessità di allargare il dibattito relativo al settore del commercio al dettaglio, non concentrandosi più unicamente sui prezzi.

«Con l’entrata nel mercato svizzero della catena tedesca Aldi (ndr: supermercati con prodotti a basso prezzo) questa classifica giunge al momento opportuno», ha dichiarato a swissinfo Thomas Vellacot, del WWF svizzero.

«Siamo convinti che ci sono consumatori che vogliono acquistare prodotti in sintonia con l’ambiente e con la protezione degli animali», afferma Thomas Vellacot. «Il prezzo non è tutto», prosegue il responsabile del WWF chiedendosi se «la Svizzera può ancora continuare a svolgere un ruolo di pioniere per quanto concerne la qualità».

«Cestino della spesa d’oro»

Coop è risultata l’azienda migliore nell’ottica dell’offerta di prodotti, mentre come profilo di impresa ha vinto Migros e in materia di protezione degli animali l’ha spuntata Volg. Questi tre dettaglianti hanno ottenuto quale riconoscimento il «cestino della spesa d’oro».

«È già dal 1993 che abbiamo deciso che vi era un mercato per i prodotti in sintonia con l’ambiente e la protezione degli animali. Per noi, i prodotti a buon mercato non possono essere il futuro e in Svizzera vi sono abbastanza persone disposte a pagare un certo prezzo per avere la qualità», indica a swissinfo Felix Wehrle, responsabile della comunicazione della Coop.

Negli ultimi tempi, sia la Coop che la Migros hanno però introdotto una linea di merci a prezzi molto bassi, per cercare di contrastare l’offensiva degli ‘hard discounter’.

Una strategia che secondo Felix Wehrle funziona e non è contradditoria: «Molte persone acquistano nello stesso tempo l’acqua minerale meno cara e i prodotti biologici, come ad esempio gli yogurt».

«Antiquato senso aziendale»

Nelle posizioni mediane della classifica figurano Manor, Globus e Carrefour, imprese che secondo gli autori dello studio hanno mostrato di voler essere trasparenti e di avere buone opportunità di sviluppo.

Denner, Spar e Aldi sono state punite per il loro «antiquato senso aziendale» e le poche informazioni rilasciate (non hanno infatti voluto fornire informazioni interne), ma anche per gli assortimenti poco attenti al bio, al commercio equo o alle etichette che non corrispondono ai requisiti minimi legali.

Un primo risultato questa nuova classifica l’ha comunque già prodotto: la Denner ha infatti segnalato la sua disponibilità a collaborare maggiormente in futuro con gli autori del rilevamento, che sarà ripetuto tra due anni.

swissinfo e agenzie

L’arrivo sul mercato svizzero nell’ottobre del 2005 dell’hard discounter tedesco Aldi è una delle ragioni che ha spinto i principali dettaglianti, in particolare Migros e Coop, a proporre a loro volta linee di prodotti a basso prezzo.

Per allargare il discorso alla qualità, due organizzazioni ambientaliste hanno lanciato uno studio per analizzare gli otto maggiori dettaglianti svizzeri (85% del mercato) e il nuovo arrivato Aldi in base a 65 criteri ambientali e sociali.

Punti positivi sono stati assegnati ad esempio a chi poteva offrire prodotti bio e provenienti dal commercio equo, sistemi di conservazione efficienti dal profilo energetico e buone condizioni di lavoro.

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