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Contro la tratta delle donne e la prostituzione forzata

In Svizzera vi sarebbero almeno 3000 donne costrette a prostituirsi Keystone

Le autorità fanno troppo poco per porre fine alla tratta delle donne, che non risparmia neppure la Svizzera. È quanto sostengono 25 organizzazioni che si battono per i diritti delle donne.

Sabato, in occasione della giornata mondiale della donna, le organizzazioni lanciano quindi una campagna di sensibilizzazione in vista di Euro 2008, per informare l’opinione pubblica e far pressione sul governo.

“Anche in Svizzera vi sono numerose donne costrette a prostituirsi in bordelli e cabaret o all’interno delle mura domestiche”, ha dichiarato venerdì l’ex-consigliera nazionale socialista Ruth-Gaby Vermot, durante una conferenza stampa tenuta a Berna.

Approfittando dell’attenzione suscitata dai campionati europei di calcio, in programma in Svizzera e in Austria nel giugno prossimo, 25 organizzzaioni hanno deciso di lanciare la campagna “Euro 2008 contro la tratta delle donne”.

A partire dall’8 marzo, giornata internazionale della donna, diversi eventi vengono organizzati nelle quattro città ospitanti elvetiche per sensibilizzare la popolazione e i turisti appassionati di calcio.

“Vittime simboliche” della tratta delle donne, in particolare prostitute, attraverseranno i centri città di Ginevra, Berna, Basilea e Zurigo. Durante la competizione, uno spot rivolto in particolare agli uomini sarà diffuso sugli schermi giganti e alla televisione.

Vittime criminalizzate

“La Confederazione ha recensito 3’000 donne-schiave”, ha indicato la copresidente della campagna Dori Winkler. Ma si tratterebbe soltanto di una piccola parte della realtà: molte donne non osano rivolgersi alla giustizia o cercare aiuto altrove. “Solo il 5% delle vittime si rivolge al Centro d’informazione per le donne (FIZ)”, ha sottolineato Dori Winkler.

Secondo le organizzazioni, la Svizzera non fa abbastanza in favore delle vittime: attualmente in molti cantoni è prioritaria soprattutto la lotta all’immigrazione clandestina.

“Le donne costrette a prostituirsi illegalmente vengono spesso criminalizzate, dal momento che si trovano in Svizzera senza un permesso di soggiorno. In molti casi vengono estradate, invece di essere trattate come delle vittime”, ha aggiunto Dori Winkler.

“Occorre smetterla di criminalizzare le vittime della tratta delle donne”, le ha fatto eco Ruth-Gaby Vermot. A suo avviso bisogna invece offrire loro la calma necessaria per sormontare la loro esperienza, tenendo conto della situazione in cui si trovano.

Petizione per un soggiorno sicuro

In occasione della giornata della donna, le 25 organizzazioni hanno quindi annunciato il lancio di una petizione, che chiede in particolare “il diritto a un soggiorno sicuro in Svizzera” per le donne vittime della tratta.

A tale scopo occorre istituire per le donne e le ragazze vittime della tratta il diritto a un permesso di dimora – non condizionato dalla loro disponibilità a deporre in tribunale. Le organizzazioni invitano pure le autorità federali a creare degli standard validi per tutti i cantoni in materia di protezione delle vittime della tratta delle donne.

La loro petizione mira inoltre a imporre ai governi cantonali “una più stretta collaborazione tra le forze di polizia, le autorità giudiziarie e i responsabili della migrazione con i centri che si occupano di questo problema”.

Le organizzazioni chiedono infine a Berna di ratificare al più presto la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta di essere umani. Questo testo contiene molte delle rivendicazioni formulate nell’ambito della campagna “Euro 2008 contro la tratta delle donne”.

swissinfo e agenzie

La petizione “Più protezione per le donne vittime della tratta” chiede al governo e al parlamento di:

– istituire per le donne e le ragazze vittime della tratta il diritto a un permesso di dimora, non condizionato dalla loro disponibilità a deporre in tribunale,

– creare degli standard validi per tutti i cantoni in materia di protezione delle vittime della tratta delle donne,

– promuovere campagne di sensibilizzazione e informazione in Svizzera,

– ratificare rapidamente la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani.



La petizione chiede inoltre ai governi cantonali di:

– non criminalizzare le donne e le ragazze vittime della tratta e di concedere loro un permesso di dimora,

– assicurare alle vittime un alloggio sicuro, assistenza e consulenza specializzate,

– provvedere a una regolare formazione delle forze di polizia, delle autorità giudiziarie e degli addetti ai lavori del settore della migrazione,

– assumere specialisti in materia di tratta degli esseri umani.

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