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Contrabbando e tabacco preoccupano le dogane

Nel 2005, la carne ha dato molto da fare ai doganieri Keystone

Nel 2005, la dogana svizzera ha incassato 20 miliardi di franchi. Il contrabbando ha riguardato soprattutto prodotti agricoli e generi alimentari.

L’aumento dell’imposta sul tabacco, che avrebbe dovuto ulteriormente aumentare le entrate delle dogane, ha in realtà fruttato 100 milioni meno del previsto.

Sono soprattutto i prodotti agricoli e le derrate alimentari ad essere oggetto di contrabbando. Gli uffici doganali svizzeri hanno sbrigato nel 2005 circa 41’000 procedure penali, incassando multe per 5,5 milioni di franchi. Sono stati sequestrati 57 chilogrammi di eroina e 167 di cocaina.

Il Corpo delle guardie di confine (Cgcf) ha consegnato alla polizia circa 37’000 persone, cifra sinora mai raggiunta. È quanto risulta dal bilancio annuale della dogana svizzera.

I dati sono stati illustrati martedì a Berna dal direttore generale delle dogane Rudolf Dietrich, accompagnato dal capo del Cgcf Jürg Noth.

È stato tra l’altro precisato che lo scorso anno gli inquirenti hanno accertato complessivamente oltre 9000 casi d’infrazione. Di questi 4534 hanno potuto essere sbrigati e sono stati riscossi a posteriori tributi per 160,5 milioni. Nel caso più importante di contrabbando di derrate alimentari sono state scoperte 170 tonnellate di carne e formaggio per un valore di circa 2 milioni di franchi.

Tabacco

Nell’ottobre del 2004, l’imposta sul tabacco è aumentata di 50 centesimi per pacchetto di sigarette. L’aumento ha reso le sigarette più care che in Austria e in Italia e, per un certo periodo, che in Germania. Tuttavia, il contrabbando in questo settore è limitato.

La direzione delle dogane si aspettava che l’aumento dell’imposta sul tabacco incidesse in modo considerevole sulle entrate, ma in realtà le cose sono andate diversamente. «Siamo stati troppo ottimisti», ha dichiarato Rudolf Dietrich, direttore generale delle dogane.

Nel 2005 gli introiti provenienti dall’imposta sul tabacco sono ammontati a 2,051 miliardi, pari a 11 milioni in più rispetto al 2004, ma a 100 milioni in meno rispetto al preventivo. Inoltre, i produttori di tabacco hanno ancora della merce in stock, per la quale l’imposta – 100 milioni in tutto – è stata già versata.

Incassi

L’imposta sul tabacco non rappresenta che un decimo dei 20 miliardi di franchi che le dogane hanno incassato nel 2005 per conto dello Stato.

La voce più importante, con 10,088 miliardi è costituita dall’IVA. Seguono le imposte sui carburanti con 4,979 miliardi. Il tabacco è al terzo posto.

La lotta al contrabbando e ai tentativi di frode è uno dei compiti più importanti delle dogane. Gli affari di chi vuole frodare lo Stato, ha detto Rudolf Dietrich, sono lucrativi soprattutto quando la differenza tra i prezzi svizzeri e quelli stranieri è grande e le imposte sono consistenti.

Chi intende frodare lo Stato si avvale di diverse strategie. Una consiste nel dichiarare una merce per l’esportazione, in modo da ottenere l’esonero dell’IVA all’estero, e poi non dichiararla al momento dell’importazione. Inoltre, le dogane sono confrontate con fatture fittizie. Un problema soprattutto quando si tratta di opere d’arte. A volte, infatti, l’IVA in gioco può ammontare a diversi milioni.

swissinfo e agenzie

Nel 2005, le guardie di frontiera svizzere hanno respinto 93’700 persone (5’000 in più che nel 2004).
37’000 persone sono state consegnate alla polizia.
Sono state chiuse 41’000 procedure penali che hanno fruttato alle dogane 5,5 milioni di franchi di multe.
I doganieri hanno sequestrato 167 kg di cocaina (269 kg nel 2004) e 57 kg di eroina (97 kg).

L’Amministrazione federale delle dogane (AFD) registra e controlla le merci importate, esportate e in transito.

Incassa i diritti di dogana, le tasse sul traffico stradale e diverse imposte. Le dogane raccolgono un terzo circa delle entrate federali.

Il Corpo delle guardie di confine è parte dell’AFD. In uniforme e armate, le guardie svolgono una serie di compiti di polizia nelle zone di frontiera.

Il Controllo svizzero dei metalli preziosi dipende dalle dogane e verifica l’autenticità di orologi e gioielli.

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