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Terza notte di disordini a Minneapolis

Giovani che protestano e chiedono giustizia per Floyd.
Dietro ai giovani che chiedono giustizia per Floyd, brucia il commissariato di Minneapolis vandalizzato da parte dei dimostranti. Copyright 2020 The Associated Press. All Rights Reserved.

A Minneapolis continuano le manifestazioni di protesta in seguito alla morte di George Floyd per mano di un poliziotto. Proteste che si sono estese a tutti gli Stati Uniti.

Un incendio è esploso all’esterno del commissariato degli ex agenti coinvolti nella morte di Floyd e l’edificio, assediato dai manifestanti, è stato abbandonato. Un corteo ha marciato verso il centro della città chiedendo giustizia e scandendo slogan contro la polizia e il presidente statunitense Donald Trump.

In campo è scesa anche la Guardia Nazionale per evitare il ripetersi di scontri, saccheggi ed atti di vandalismo e violenza. Gruppi di dimostranti si sono recati anche davanti all’abitazione di uno degli ex agenti, quello che premendo sul collo di Floyd col ginocchio ha finito per soffocarlo.

I media locali riportano come i manifestanti sono riusciti ad entrare nel commissariato frantumando i vetri delle finestre, vandalizzando gli uffici e dando alle fiamme parte dell’edificio. Quest’ultimo è stato evacuato per sicurezza, dopo che gli agenti hanno esploso alcuni proiettili di gomma contro i dimostranti. Altri edifici della zona sono stati vandalizzati appiccando dei fuochi.

Il presidente statunitense giovedì sera ha definito “uno spettacolo scioccante” il video in cui Floyd viene soffocato da un poliziotto fino alla morte. Il presidente americano ha poi lanciato un appello perché finiscano i disordini di Minneapolis.

Il servizio del telegiornale:

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Manifestazioni in tutto il paese

Nel frattempo le proteste si diffondono in tutto il Paese e almeno 30 persone sono state arrestate a New York dove centinaia di persone sono scese in strada a Manhattan per esprimere la propria rabbia contro la violenza della polizia nei confronti degli afroamericani.

Momenti di tensione attorno al municipio della Grane Mela, dove c’è stato un lancio di bottiglie e di altri oggetti verso gli agenti. Un manifestante è stato arrestato per possesso di armi, altri per aver gettato in strada i secchi dell’immondizia e aver bloccato la circolazione.

Proteste anche in molte altre città d’America, tra cui Oakland, in California. Cortei e sit in anche a Chicago e San Francisco. A Minneapolis alcune auto sono state bruciate ma la situazione sembra più calma rispetto alle due sere precedenti.

A Denver, in Colorado, molti dimostranti hanno bloccato alcune arterie stradali della città ed è scattato il lockdown dello State Capitol, l’assemblea statale, dopo che alcuni colpi di arma da fuoco sono stati sparati mentre era in corso una manifestazione per protestare contro la morte di George Folyd.

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