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Da Lugano un piano Marshall per l’Ucraina

edificio distrutto
Chernihiv, a nord di Kiev, è una delle tante località ucraine in cui tutto o quasi è da ricostruire. Copyright 2022 The Associated Press. All Rights Reserved

Il presidente della Confederazione Ignazio Cassis e le autorità cantonali ticinesi hanno illustrato lunedì alcuni dei punti chiave della conferenza sull'Ucraina, in programma il 4 e 5 luglio a Lugano.

“La guerra purtroppo è ancora in corso, ma giungerà anche il momento della ricostruzione, per quanto lunga e complessa. Occorre iniziare a discuterne al più presto, mettendo attorno allo stesso tavolo Paesi e organizzazioni internazionali coinvolte, soprattutto per definire come vogliamo preparare questo piano di ricostruzione”, ha sottolineato il ministro degli esteri elvetico Ignazio Cassis, in una conferenza stampa organizzata lunedì a Bellinzona.

“La via della ricostruzione passa da un processo politico e diplomatico di ampio respiro, la storia ce lo ha insegnato – ha proseguito Cassis. Basta guardare agli altri piani di ricostruzione, primo fra tutti il Piano Marshall, iniziato durante la Seconda Guerra mondiale e concluso tre anni dopo la fine del conflitto”.

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“Decidere di proseguire con l’organizzazione della conferenza è stato difficile. Lugano sarà qualcosa di nuovo, un calcio d’inizio. Non si può già prevedere cosa bisognerà costruire e quanto costerà ma si può iniziare a riflettere su come farlo. A Lugano verrà quindi definito un metodo, i principi e gli attori di questo processo che durerà anni”, ha aggiunto Simon Pidoux, ambasciatore speciale responsabile della conferenza.

L’Ukraine Recovery ConferenceCollegamento esterno (URC2022) era in programma da tempo e inizialmente doveva essere incentrata (come quelle precedenti organizzate a scadenze regolari dopo la rivoluzione del 2014) sui processi di riforma nel Paese. L’attacco russo iniziato il 24 febbraio scorso ha però sbaragliato le carte in tavole e il piano di ricostruzione è diventato il tema centrale della conferenza.

A Lugano sono attesi rappresentanti di alto livello di circa 40 Paesi e organizzazioni internazionali. Tra di loro dovrebbe esserci la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. La presenza di Volodymyr Zelensky è ancora in forse e probabilmente la venuta a Lugano del presidente ucraino sarà decisa all’ultimo momento.

Dispositivo di sicurezza importante

Il dispositivo di sicurezza sarà imponente, ma non sarà diverso da quello che la Svizzera allestisce abitualmente per riunioni simili organizzate a Ginevra, ha indicato Cassis.

Il direttore del Dipartimento delle istituzioni del Canton Ticino Norman Gobbi ha da parte sua sottolineato “l’orgoglio” di poter ospitare questa conferenza, che dà al Cantone “grande visibilità internazionale”.

“La sfida per noi sarà questa: tutto dovrà funzionare al meglio – ha proseguito il consigliere di Stato. Accogliere questa conferenza sarà il nostro piccolo contributo per la pace e la ricostruzione dell’Ucraina”.

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