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Commissione UE, multa da 2,42 miliardi di euro per Google

La Commissione europea ha inflitto a Google una multa record da 2,42 miliardi di euro per aver abusato della sua posizione dominante nella ricerca web favorendo il suo strumento di confronto di prezzi “Google shopping”.

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Fino ad oggi, la multa più alta inflitta a un’azienda dalla Commissione europea in un caso di abuso di posizione dominante risaliva al 2009. A riceverla fu Intel e ammontava a 1,06 miliardi di franchi. Questo record è stato sbriciolato dalla multa inflitta martedì a Google. 2,42 miliardi di franchi per aver dato troppo risalto alla sua piattaforma di confronto prezzi “Google Shopping”. 

Margrethe Vestager, commissaria alla concorrenza della Commissione europea.
Margrethe Vestager, commissaria alla concorrenza della Commissione europea. Keystone

Secondo Bruxelles, quando un utente cerca sul motore di ricerca un prodotto, il suo servizio di shopping gli propone le varie possibilità accanto ai risultati in alto, quindi molto visibili. I servizi di comparazione degli acquisti dei suoi rivali, sono invece lasciati nella colonna dei risultati selezionati dagli algoritmi generici.

“Google ha abusato della sua posizione dominante sul mercato della ricerca per promuovere il suo servizio di comparazione dello shopping nei suoi risultati, declassando quelli dei suoi concorrenti. Quello che ha fatto è illegale per le regole antitrust”, ha detto la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager secondo la quale la società ha “negato alle altre aziende la possibilità di competere sui loro meriti e di innovare”, e “più importante ancora ha negato ai consumatori dell’UE una scelta genuina di servizi”.

La multa di 2,42 miliardi “tiene in considerazione la durata e la gravità dell’infrazione”, ed è calcolata sulla base del valore dei ricavi che Google ha fatto sul servizio shopping. Inoltre Bruxelles chiede di mettere fine all’infrazione entro 90 giorni.

Rispettoso disaccordo

“Siamo rispettosamente in disaccordo con le conclusioni oggi annunciate”, ha dichiarato Google in un comunicato. “Studieremo i dettagli della decisione nell’ottica di presentare ricorso”.

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