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Concerti pro-vaccino disertati, sospetti sui no-vax

L esibizione del cantante Stress nel corso del Back on Tour, lo scorso 9 novembre a Losanna.
L'esibizione del cantante Stress nel corso del "Back on Tour", lo scorso 9 novembre a Losanna. Keystone / Jean-christophe Bott

Sta diventando un caso l'assenza di pubblico nei concerti gratuiti organizzati questa settimana per promuovere le vaccinazioni, ritenute ancora insufficienti dalle autorità sanitarie, contro il Covid-19 in Svizzera. Si sospetta un preciso piano di boicottaggio da parte dei no-vax per far fallire queste iniziative.

Martedì sera a Losanna si sono presentati 105 spettatori, il giorno successivo a Sion ce n’erano 185 sui circa 350 biglietti attribuiti. Al primo concerto di lunedì a Thun erano invece giunte 252 persone.

L’ipotesi concreta è che i contrari alle misure del Consiglio federale, specie il Cerficato Covid su cui si voterà il 28 di novembre, abbiano fatto incetta di biglietti, per poi disertare l’esibizione (l’ingresso era gratuito ma occorreva prenotare in anticipo i biglietti).

I sospetti delle autorità

Mercoledì il presidente della Confederazione Guy Parmelin  aveva detto che se gli oppositori alla strategia antipandemica delle autorità stanno sabotando la settimana di vaccinazione del governo prenotando i biglietti dei concerti, senza andarci, “lo deplorerei profondamente”.

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In proposito il capo del progetto Offensiva di vaccinazione Michael Beer, dell’Ufficio federale della sicurezza alimentare di veterinaria (USAV), non esclude che questo sia avvenuto, come dimostrerebbero i numerosi appelli comparsi sulle reti sociali e sulle piattaforme di messaggistica dopo l’avvio dell’assegnazione dei biglietti.

Al riguardo Ticketcorner, società che distribuisce i biglietti degli eventi culturali e di intrattenimento in Svizzera, ha spiegato di aver dovuto stornare alcune decine di prenotazioni doppie, ma che non vi sono indizi di una truffa sistematica.

Mentre il copresidente del movimento giovanile Mass Voll (“la misura è colma”) Nicolas Rimoldi ha negato di avere a che fare con l’azione di boicottaggio. Non siamo contro la vaccinazione, ma contro il relativo obbligo, ha dichiarato il portavoce del gruppo, per il quale molte persone hanno rinunciato ad assistere ai concerti una volta che hanno capito le finalità dell’operazione, finanziata attraverso un “massiccio spreco di introiti fiscali”.

Artisti delusi

Da parte loro gli artisti impegnati nel tour promozionale del vaccino hanno reagito con delusione alla scarsa affluenza alle loro esibizioni: la cantante vallesana Stefanie Heinzmann ad esempio ha detto che non avrebbe “mai pensato che sussista una simile malignità a sabotare una campagna di vaccinazione”.

Sulle pagine del “Blick” il rapper romando Stress ha criticato il fatto che queste persone parlino di privazione della libertà, ma al contempo rubino la libertà agli altri. In vista delle festività natalizie, ha ricordato, si tratta anche di “proteggere i propri cari” più anziani.

Sullo stesso giornale anche Dabu Bucher della band zurighese Dabu Fantastic si è detto frustrato per il fatto che “ci impediscono di informare la gente” e spera che ai prossimi concerti – venerdì a San Gallo e sabato a Lucerna – possano venire tutti coloro che lo desiderano.

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