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Compromesso sulle naturalizzazioni ad Emmen

Ad Emmen non sarà più il popolo a dire l'ultima parola sulle naturalizzazioni Keystone Archive

Nella città lucernese sarà una commissione eletta dal popolo a decidere sulle naturalizzazioni e non più tutti i cittadini.

La soluzione, che permette al comune di rispettare la sentenza del Tribunale federale, è stata accettata dal 68,4% dei votanti.

A Emmen, nel canton Lucerna, sarà d’ora in poi una commissione eletta dai cittadini, e non il popolo stesso, a trattare le domande di naturalizzazione.

Chiamati alle urne domenica, i votanti hanno infatti accettato col 68,4% di «sì» questa revisione legislativa. La partecipazione è stata del 40%.

Una pratica molto controversa

La seconda città della Svizzera centrale sembra così aver trovato una via d’uscita alla situazione problematica generata dalla naturalizzazione attraverso il voto popolare.

Dal 1999, decine di candidati, per la maggior parte originari dei Balcani, si sono visti rifiutare il passaporto rossocrociato, malgrado avessero tutti i requisiti per ottenerlo.

La pratica ha sollevato un vasto dibattito nazionale, giunto fino al Tribunale federale.

Nel luglio del 2003, la Corte suprema elvetica ha posto fine a questo modo d’agire, statuendo sui ricorsi di cinque persone alle quali i cittadini di Emmen avevano rifiutato la naturalizzazione.

Il tribunale di Losanna ha infatti stabilito che le naturalizzazioni attraverso un voto popolare sono contrarie alla Costituzione federale, poiché violano il divieto di discriminazione e non rispettano l’obbligo di motivare un rifiuto.

Proposta sostenuta da tutti

In seguito a questa sentenza, le autorità comunali della città lucernese hanno decretato una moratoria e istituito un gruppo di lavoro incaricato di trovare una soluzione.

Il gruppo ha quindi avanzato la proposta di creare una speciale commissione di nove membri eletta dal popolo incaricata di statuire sulle naturalizzazioni.

La soluzione è stata appoggiata da tutti i partiti, Unione democratica di centro compresa (destra dura), la più fervente sostenitrice del sistema fino ad allora in vigore ad Emmen.

L’UDC però non demorde

Questo partito non ha però ancora detto la sua ultima parola. I democratici di centro hanno infatti lanciato un’iniziativa a livello nazionale per cambiare il sistema delle naturalizzazioni in Svizzera.

L’iniziativa esige che i comuni siano liberi di definire come meglio credono la procedura modo per attribuire il passaporto elvetico.

Se il popolo dovesse accettarla, Emmen potrebbe quindi fare marcia indietro e reintrodurre la naturalizzazione attraverso il voto popolare.

swissinfo e agenzie

Nel 2000, il 20,5% dei 7’288’010 abitanti della Svizzera non avevano un passaporto rossocrociato.
In Svizzera vivono 440’000 stranieri della seconda o della terza generazione.
Ogni anno le domande di naturalizzazione sono circa 20’000.
In Svizzera sono i comuni che decidono sull’attribuzione del passaporto elvetico.
Lo scorso di settembre le proposte di facilitare la naturalizzazione per gli stranieri di seconda generazione e di renderla automatica per quelli della terza generazione sono state respinte dal popolo rispettivamente col 56,7 e col 51,6% di no.

Ad Emmen la prima votazione popolare sulle naturalizzazioni si è svolta il 12 settembre del 1999, in precedenza era il legislativo comunale a pronunciarsi.

Fino all’estate del 2003, nella città lucernese il passaporto è stato rifiutato a 97 persone, tra cui 85 originarie dei paesi della ex Iugoslavia.

Il Tribunale federale ha stabilito nel luglio del 2003, in una sentenza che ha fatto giurisprudenza, che la pratica in vigore ad Emmen è anticostituzionale, poiché viola il divieto di discriminazione e non rispetta l’obbligo di motivare un rifiuto.

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