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Commissione divisa su effetti tecnologia 5G

La Commissione della sanità del Nazionale è divisa sugli effetti della tecnologia 5G sulla salute KEYSTONE/SALVATORE DI NOLFI sda-ats

(Keystone-ATS) Gli effetti della tecnologia 5G sulla salute dividono la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Nazionale (CSSS-N).

Seppur di misura, con 11 voti contro 10 e 3 astensioni, essa ha deciso di inoltrare una mozione affinché le misure di accompagnamento sulle sue eventuali ripercussioni siano attuate rapidamente.

Nel testo si chiede di monitorare l’esposizione della popolazione alle radiazioni, di istituire un servizio di consulenza in medicina ambientale e di intensificare la ricerca sugli effetti della telefonia mobile sulla salute, indicano in una nota odierna i servizi del Parlamento.

Ma visto il voto risicato, nulla è ancora deciso. I membri di UDC e PLR della CCSS-N vi si sono opposti.

La commissione ricorda che sussistono incertezze quanto alle effettive ripercussioni sulla salute. Il gruppo di lavoro (“Telefonia mobile e radiazioni”) non è riuscito a mettersi d’accordo su eventuali adeguamenti dei valori limite degli impianti in vigore, né sullo sviluppo di reti di telefonia mobile.

La metà dei membri del gruppo di lavoro presentavano inoltre legami di interesse con l’industria delle telecomunicazioni e, a titolo di paragone, solo due membri del corpo medico avevano un interesse preponderante nella sanità pubblica.

Ma il tempo stringe. Numerose antenne supplementari sono state installate e le richieste per una moratoria si moltiplicano. Stando al gruppo di lavoro, occorre proseguire le ricerche sul ruolo delle radiazioni negli ambiti critici della salute, quali il cancro, la riproduzione, i disturbi alle facoltà cognitive.

Dal canto suo, il Consiglio federale ha optato per la prudenza. In aprile, l’esecutivo ha confermato che per il momento non vuole allentare i valori limite volti a proteggere le persone dalle radiazioni non ionizzanti. Ha preferito incaricare il Dipartimento dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) di testare l’esposizione effettiva della popolazione alle antenne e ha annunciato la sua intenzione di attuare le misure di accompagnamento preconizzate dal gruppo di lavoro.

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