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Commemorazioni in tutta la Svizzera per la strage di Zugo

A Zugo, un migliaio di persone hanno partecipato alla cerimonia Keystone

Con un minuto di silenzio e il suono delle campane la Svizzera intera ha ricordato lunedì le 14 vittime della strage di giovedì scorso, al parlamento di Zugo. Nella città dove si è consumato il dramma, migliaia di persone hanno seguito una cerimonia ecumenica in memoria delle vittime.

Le esequie sono state celebrate a Zugo nella chiesa di San Michele, alla presenza di circa 500 rappresentati del mondo politico, ecclesiastico ed economico. Alcune migliaia di persone hanno inoltre seguito le immagini in diretta della cerimonia – ritrasmesse anche sui canali nazionali della SSR – su grandi schermi allestiti sul sagrato della chiesa parrocchiale e in altre sei chiese cittadine.

Il vescovo di Basilea, Mons. Kurt Koch, ha aperto la cerimonia con la lettura di una lettera di cordoglio inviata da papa Giovanni Paolo II. Per le vittime, per i «feriti nel corpo e nello spirito» e per i famigliari e amici, Giovanni Paolo II implora «da Dio Onnipotente» conforto e «un nuovo coraggio di vivere, che viene dalla speranza che la fede dà».

Il presidente del consiglio nazionale, lo zughese Peter Hess, ha reso omaggio alle vittime a nome del Consiglio federale, dell’Assemblea federale, del popolo svizzero e dei rappresentati di paesi stranieri. «Il nostro Stato – ha dichiarato Hess -, come il canton Zugo, si caratterizza per le sue dimensioni ridotte e per la prossimità, unica al mondo, fra autorità e popolazione. Si tratta di valori ai quali non vogliamo rinunciare».

La cerimonia ecumenica è stata celebrata da sei sacerdoti delle chiese cattolica e riformata. È intervenuto anche il sindaco di Zugo, Christoph Luchsinger, il quale ha sottolineato quanto grande è il cordoglio nella città dove «praticamente ognuno ha perso un conoscente o un vicino di casa».

Il momento più toccante della cerimonia religiosa è stata l’accensione di 14 candele bianche, accompagnata dalla lettura dei nomi dei 3 consiglieri di Stato e degli 11 parlamentari uccisi. Il vescovo Koch ha consegnato ad un concelebrante anche una quindicesima candela – per l’autore della strage a sua volto morto – che, nonostante le parole di perdono, è rimasta spenta.

A Zugo il consiglio federale era rappresentato da Moritz Leuenberger, Kaspar Villiger e Ruth Metzler. Oltre ai deputati e ai due membri del governo di Zugo che sono sopravvissuti illesi alla strage, erano presenti anche numerosi rappresentanti dei Cantoni, come pure diversi ex consiglieri federali e rappresentanti di Stati esteri.



Il Ticino era rappresentato dal presidente del Consiglio di Stato Luigi Pedrazzini, dalla vicepresidente Patrizia Pesenti, dal presidente del granconsiglio Ignazio Bonoli e dall’ex consigliere federale Flavio Cotti.

Diverse centinaia di persone si sono riunite lunedì a Zurigo nella cattedrale della Grossmünster, dove il parlamento cantonale – che ha cancellato la sua seduta odierna – ha organizzato una cerimonia in memoria delle vittime della strage di Zugo. Alla presenza delle autorità cantonali e comunali e di vari consiglieri nazionali, il presidente del Gran Consiglio zurighese, Martin Bornhauser, ha lanciato un appello a dar prova di maggiore umanità nei rapporti con gli altri.

In Appenzello Interno, i deputati del Gran Consiglio e i rappresentanti del governo hanno seguito lunedì mattina un servizio religioso prima di aprire la loro sessione d’ottobre.

Nel canton Turgovia il Gran Consiglio si è riunito sotto la sorveglianza di agenti di polizia armati. Al pari del Consiglio nazionale, anche il parlamento turgoviese ha stralciato dall’ordine del giorno un oggetto sull’eutanasia negli ospedali pubblici.

A Neuchâtel l’apertura della sessione mensile del parlamento cantonale è stata rimandata di un giorno.


swissinfo e agenzie

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