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Come la Svizzera vuole evitare di rimanere al freddo e al buio

Una mano gira la rotella del termostato
Abbassare la temperatura di un grado negli edifici consente di ridurre il consumo di gas del 5-6%. Keystone / Hauke-christian Dittrich

Il rischio di una penuria energetica non risparmia nemmeno uno dei Paesi più ricchi al mondo. La Svizzera, fortemente dipendente dall'estero per il suo fabbisogno energetico, sta correndo ai ripari. Ecco le risposte alle principali domande sull'approvvigionamento elettrico, la dipendenza svizzera dal gas russo e le soluzioni per affrontare l'inverno.

La Svizzera è autosufficiente dal profilo energetico?

No. La produzione domestica di elettricità assicura solo circa il 25% del fabbisogno energetico. Il restante 75% viene importato sottoforma di petrolio greggio, prodotti petroliferi, gas e carbone.

Nel raffronto europeo, la Svizzera è tra i Paesi con il grado di autosufficienza energetica più basso, come mostra il grafico seguente:

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Da dove proviene l’elettricità consumata in Svizzera?

Le 682 centrali idroelettriche del Paese forniscono più della metà dell’energia elettrica prodotta in Svizzera (61,5% nel 2021). Il resto proviene dalle quattro centrali nucleari (28,9%), dagli impianti termici convenzionali (3,6%) e dalle fonti rinnovabili quali sole e vento (6%).

La Svizzera produce più di quanto consuma durante i mesi estivi. In inverno, periodo in cui c’è un calo della produzione idroelettrica, deve invece importare elettricità dai Paesi vicini, principalmente da Francia e Germania.

Quanto è importante il gas russo per la Svizzera?

La Svizzera non possiede giacimenti di gas sfruttabili e dipende interamente dalle importazioni. Il gas copre circa il 15% del consumo nazionale di energia (la quota è del 22% nell’Unione europea) e circa la metà proviene dalla Russia.

In Svizzera, il metano è utilizzato soprattutto per la produzione di calore e in inverno riscalda circa un’abitazione su cinque.

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Perché si parla di una possibile penuria energetica in inverno?

Per l’elettricità, l’eventualità di una penuria invernale non è una novità. La Svizzera non fa parte dell’UE e in seguito al fallimento dell’accordo quadro con Bruxelles c’è il timore che l’UE possa chiudere il rubinetto dell’elettricità se questa dovesse iniziare a scarseggiare.

Quest’anno, il rischio di una penuria è accentuato dall’aumento generalizzato dei prezzi dell’energia, dall’arresto forzato di circa la metà dei reattori nucleari in Francia (che forniscono elettricità alla Svizzera durante l’inverno) e dalla siccità prolungata. I livelli dei fiumi sono bassi e l’assenza di nevicate in montagna e le poche piogge hanno ridotto le riserve idriche in numerosi bacini idroelettrici.

Anche il calo delle forniture di gas russo all’Europa potrebbe avere ripercussioni indirette sull’elettricità in Svizzera. Paesi quali la Germania potrebbero infatti limitare le esportazioni di energia elettrica prodotta dalle loro centrali a gas.

Più dettagli sul rischio di penuria di elettricità e di blackout in Svizzera in questo articolo:

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Per quanto riguarda il gas, la minaccia di una penuria è legata direttamente alla guerra in Ucraina. La Svizzera non dispone di impianti di stoccaggio di gas propri e come detto dipende interamente dalle importazioni. Una penuria in Europa si farebbe sentire anche in Svizzera.

>> Leggi: “Il prossimo inverno l’Europa avrà difficoltà a fare a meno del gas russo”

La Svizzera rischia davvero di rimanere senza elettricità e gas?

Gli avvisi sono contrastanti. Werner Luginbühl, presidente della Commissione federale dell’energia elettrica, non esclude interruzioni della fornitura di elettricità per diverse ore e ha consigliato alla popolazione di fare scorta di candele e legna da ardere. Da parte sua, il ministro dell’economia svizzero Guy Parmelin ha cercato di rassicurare e ha invitato a “non drammatizzare”. Quello che è certo è che la quantità di elettricità disponibile quest’inverno in Svizzera sarà minore rispetto al passato e che molto dipenderà dalla produzione nucleare in Francia, dalle forniture di gas russo e dalle condizioni meteorologiche.

Léonore Hälg della Fondazione svizzera dell’energia non è tuttavia preoccupata. “Ci saranno forse dei momenti in cui l’approvvigionamento potrebbe non essere garantito al 100% a livello nazionale, ma non temo ripercussioni per la vita di tutti i giorni”, dice a swissinfo.ch. “Tutto dipende però da quello che succederà in Europa, anche per il gas”.

Nell’attesa, le economie domestiche stanno correndo ai ripari. Le vendite di generatori e di stazioni di alimentazione elettrica d’emergenza (power station) sono notevolmente aumentate, come riporta questo nostro articolo.

Quali sono le soluzioni del Governo svizzero per scongiurare una penuria di gas in inverno?

Il Consiglio federale ha avviato un programma di stoccaggio di gas nei Paesi limitrofi e ha fissato un obiettivo volontario di risparmio del 15% per il semestre invernale, seguendo così quanto fatto dall’UE. Aziende e famiglie sono invitate in particolare a ridurre la temperatura dei locali. Un grado in meno consentirebbe un risparmio di gas del 5-6%. La commutazione volontaria degli impianti di generazione di calore a doppio combustibile, utilizzando il gasolio invece del metano, consentirebbe ulteriori risparmi.  

In caso di una penuria di gas, il Governo potrebbe imporre limitazioni e divieti per determinati impieghi. In primo piano vi sono diminuzioni della temperatura ambiente (a 19°C) e della temperatura dell’acqua (a 60°C), soprattutto nei luoghi di lavoro e se necessario anche nelle abitazioni. In ultima istanza si passerebbe a un regime di contingentamento che interesserebbe tutti i consumatori, ad eccezione dei clienti protetti, ovvero le economie domestiche e i servizi sociali di base quali gli ospedali. Il 31 agosto, due ordinanze in questo senso sono state inviate in consultazione presso le cerchie interessate.

E per l’elettricità?

L’esecutivo intende costituire una riserva idroelettrica per far fronte a eventuali difficoltà verso la fine dell’inverno. Non è però escluso il ricorso a centrali elettriche a petrolio

Come per il gas, la Svizzera punta a una riduzione volontaria dei consumi di corrente. Il 31 agosto, il Consiglio federale ha presentato una campagna di sensibilizzazioneCollegamento esterno rivolta alla popolazione e al mondo economico. Una lista di consigli illustra come risparmiare in modo semplice elettricità, gas, olii combustibili e altri vettori energetici. “L’energia è scarsa, non sprechiamola. Tutte le persone possono dare un contributo affinché basti per tutti”, ha detto Simonetta Sommaruga, responsabile del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energie e delle comunicazioni. 

Il potenziale di risparmio è enorme, secondo il programma federale SvizzeraEnergia. Con piccoli accorgimenti, ad esempio spegnendo la televisione invece di lasciarla in modalità standby, le economie domestiche potrebbero risparmiare fino al 50% di elettricità. Anche nel settore terziario, quello che consuma più elettricità in Svizzera, c’è un notevole potenziale di risparmioCollegamento esterno: uffici e negozi potrebbero ridurre i loro consumi di un terzo semplicemente evitando gli sprechi, in particolare a livello di illuminazione, di riscaldamento e di ventilazione.  

Nello scenario peggiore, non sono da escludere dei contingentamenti e, come ultima ratio, delle interruzioni temporanee dell’erogazione di corrente, anche nelle case.

Più a lungo termine, il Governo vuole aumentare la produzione indigena di corrente rinnovabile puntando soprattutto sul fotovoltaico. Il futuro dell’approvvigionamento elettrico del Paese è però tutto da scrivere. Un comitato di politici borghesi e del mondo economico ha appena annunciato il lancio di un’iniziativa popolare che chiede di revocare il divieto di costruire nuove centrali nucleari in Svizzera.

Come si stanno preparando gli altri Paesi?

Contrariamente alla Svizzera, alcuni Paesi europei hanno già annunciato restrizioni e divieti per ridurre il consumo di gas ed elettricità. La Germania prevede il divieto di illuminare esternamente gli edifici e i monumenti storici. La temperatura negli edifici pubblici non residenziali non potrà superare i 19°C. Vietato anche riscaldare le piscine.

La Spagna ha imposto lo spegnimento delle luci dei negozi durante la notte, mentre la Francia vieterà la pubblicità luminosa, preparandosi al contempo al razionamento dell’elettricità alle imprese. In Italia non sono ancora state prese decisioni definitive (lo farà il nuovo Governo dopo le elezioni del 25 settembre), ma non sono da escludere limitazioni del riscaldamento, una riduzione dell’illuminazione stradale di notte e la chiusura anticipata dei negozi.

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Dibattito
Moderato da: Patricia Islas

Quali sono le misure da adottare per ridurre il consumo energetico in inverno?

Se vivete in Svizzera o in Europa, quali sono le misure che si dovrebbero adottare per risparmiare energia quest’inverno? E come intendente ridurre il vostro consumo di gas o di elettricità?

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