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Colpo di freno definitivo per Swissmetro?

Swissmetro dovrebbe viaggiare in gallerie sotterranee ad una velocità di oltre 500 chilometri orari swissinfo.ch

Dimissioni, ritiri e mancanza di capitale: lo straordinario progetto di realizzare un treno sotterraneo ad altissima velocità potrebbe "deragliare" definitivamente.

Nonostante la sua attrattività, Swissmetro non ha ottenuto finora i necessari sostegni finanziari pubblici e privati.

Swissmetro rischia di rimanere una semplice visione, estremamente seducente ma non realizzabile. Il governo svizzero sembra aver deciso di riporre definitivamente, o comunque per molto tempo, il progetto in un cassetto.

Così indicano, perlomeno, i segnali giunti negli ultimi giorni. Giovedì, in un’intervista ad un giornale romando, il consigliere federale Moritz Leuenberger ha dichiarato che, come ministro dei trasporti, non credeva più alla possibilità di sviluppare Swissmetro.

“Anche se rimanessi in carica ancora per 15 anni, questo progetto non sarà sufficientemente avanzato per poter venir integrato in una pianificazione a portata d’uomo”. Per Leuenberger ha aggiunto che potrebbe interessarsi a Swissmetro, se fosse ministro della ricerca.

Più niente da vedere

Dopo queste dichiarazioni di Moritz Leuenberger è giunta lunedì la notizia delle dimissioni di tre membri del consiglio di amministrazione di Swissmetro SA, tra cui il rappresentante delle Ferrovie federali svizzere (FFS).

Con lui se ne vanno il delegato di Alstom, che verrà comunque sostituito da un rappresentante della stessa ditta, e il segretario generale di Swissmetro SA, Pierre Weiss, membro della Federazione della associazioni padronali romande (FPS). Quest’ultima si ritira in pratica dal progetto.

Interrogato dalla Radio svizzera romanda sulle ragioni della sua partenza, Weiss ha paragonato Swissmetro al gioco del poker: “alcune società, tra cui le FFS, avevano puntato dei soldi per “vedere”, ma oggi non vi è forse più niente da vedere”.

Progetto rivoluzionario

Swissmetro aveva sollevato dall’inizio un grande entusiasmo per le sue qualità rivoluzionarie, già soltanto a livello tecnologico. Il treno a lievitazione magnetica, realizzato interamente in gallerie sotterranee in cui regna un vuoto d’aria, permetterebbe di trasportare i passeggeri ad una velocità di 500 km/h.

Inoltre, secondo i suoi promotori, Swissmetro rappresenta una risposta adeguata ai problemi della mobilità sociale del giorno d’oggi, riduce al minimo l’impatto sociale e non costa di più di un treno tradizionale su rotaia.

Molti vantaggi che non sono comunque bastati per convincere il Consiglio federale ad allentare i cordoni della borsa. Le autorità svizzere hanno lanciato, probabilmente con un ritardo di una buona ventina d’anni, un costoso progetto di modernizzazione dell’attuale rete ferroviaria.

Le due nuove Trasversali ferroviarie alpine nord-sud, sotto il San Gottardo e il Lötschberg, e il programma Ferrovia 2000, che migliora i collegamenti sull’Altopiano, inghiottiranno almeno 30 miliardi di franchi fino al 2020. Swissmetro sembra quindi condannato ad aspettare.

Dopo due progetti di fattibilità che confermavano le potenzialità dell’opera, la domanda di concessione inoltrata a Berna è stata praticamente congelata dal Consiglio federale.

Speranze sempre vive

Ma non tutte le speranze sono perse presso Swissmetro SA, anche se i fondi a disposizione si sono ormai ridotti a poche centinaia di migliaia di franchi.

“Per il Consiglio federale, Swissmetro non rientra nella politica federale dei trasporti, ma potrebbe invece rientrare in un programma di ricerca e sviluppo” sottolinea Michele Mossi, direttore operativo di Swissmetro SA.

I dirigenti della società, incaricata di promuovere il progetto, sperano tuttora di poter ottenere i circa 110 milioni di franchi richiesti per poter proseguire le ricerche nei prossimi 5 anni. I prossimi modelli sperimentali permetterebbero di verificare l’aerodinamica, il comportamento sotto vuoto del tunnel, la sicurezza e il trasporto dei passeggeri.

Interesse del settore privato

“Vi sono degli interessi da parte del mondo industriale, ad esempio per quanto concerne la resistenza del cemento nelle gallerie, la sicurezza dell’infrastruttura sotterranea e il sistema di lievitazione magnetica a vuoto d’aria” aggiunge Michele Mossi.

Ma senza un impegno della Confederazione, ammette il direttore operativo di Swissmetro, rimane estremamente difficile strappare il sostegno finanziario del settore privato. Una partecipazione che si è limitata finora ad alcuni milioni di franchi versati da varie ditte, tra cui Holcim, Alstom, Daimler Benz e diverse imprese delle costruzioni.

Anche se il loro contributo rimane finora prudente, il settore privato non sembra comunque voler abbandonare definitivamente il progetto. “Ci siamo e ci restiamo” ha indicato Paul Schneebeli, presidente di Alstom Svizzera. Dopo aver realizzato il TGV, la società francese potrebbe un giorno contribuire alla nascita di un altro “treno del futuro”.

Armando Mombelli, swissinfo

1974: nascita del progetto Swissmetro.
1988: un primo studio conferma la fattibilità.
1997: presentazione di una domanda di concessione.
1999: il Consiglio federale si limita a manifestare il suo interesse.

Swissmetro, un treno a lievitazione elettromagnetica, dovrebbe circolare in gallerie sotterranee in cui regna un vuoto parziale d’aria.
Grazie a questa tecnologia rivoluzionaria dovrebbe raggiungere i 500 chilometri orari.
Il concetto di Swissmetro prevede la costruzione di linee veloci, destinate a ad affiancare e completare la rete ferroviaria attuale.

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