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CO2: Svizzera lontana dagli obiettivi di Kyoto

Anche l'industria è chiamata a ridurre le proprie emissioni di CO2 swissinfo C Helmle

Continuando di questo passo la Svizzera non riuscirà a ridurre le emissioni di CO2 nell'aria come fissato dagli accordi internazionali.

A queste conclusioni giunge uno studio pubblicato venerdì dal Politecnico federale di Zurigo secondo il quale le emissioni diminuiranno solo dell’1,3% contro l’auspicato 10%.

La riduzione del 10%, era stata fissata dal Protocollo di Kyoto, ratificato dal parlamento svizzero.

La legge svizzera prevede una riduzione annua di 4 milioni di tonnellate delle emissioni di CO2 entro il 2010.

Rispetto al 1990 ciò corrisponde a una diminuzione del 15% per quanto riguarda le emissioni di CO2, legate ai combustibili fossili e dell’8% per quelle derivanti dai carburanti.

Un impegno comune

Saranno necessari “enormi sforzi da parte della politica, dell’economia e della popolazione”, scrivono in una nota gli autori dello studio realizzato dal “Centre for Energy Policy and Economics” (CEPE) del Politecnico zurighese.

Per raggiungere gli obiettivi prefissi entro il 2010 non basta ridurre le emissioni di CO2, scrivono gli esperti nel loro rapporto.

E’ necessario anche compensare le emissioni supplementari di 6 milioni di tonnellate di CO2, provocate dalla crescita economica, pari al 23% fra il 1990 e il 2010.

Ma è anche importante che tutti, nel proprio piccolo, imparino ad impiegare l’energia in modo più efficiente: a casa, nell’uso di elettrodomestici; nel traffico stradale, con veicoli e mezzi di trasporto più efficienti; nell’industria e nel settore economico.

Le sfide del futuro

A livello politico è richiesto un impegno supplementare nel campo della politica energetica, di quella relativa alla costruzione nonché della politica dei trasporti.

A questo proposito una delle sfide maggiori del nostro tempo è costituita dal crescente antagonismo fra lo sviluppo economico e i bisogni energetici da un lato, e i cambiamenti climatici, dall’altro.

Gli esperti del Politecnico propongono un possibile scenario con l’imposizione di una tassa sul CO2 di 50 franchi la tonnellata per i combustibili fossili e di 100 franchi per la benzina e il diesel, a partire dal 2005.

Una riduzione effettiva delle emissioni di andidride carbonica avrebbe inoltre conseguenze positive non solo per l’ambiente, ma anche per l’economia, precisano gli studiosi.

La messa in atto di nuove misure permetterebbe infatti di creare nuovi posti di lavoro ed anche i costi per la salute potrebbero essere ridotti.

swissinfo e agenzie

Dal 1990 al 2010 la Svizzera vuole ridurre le emissioni di CO2 del 10%
Dal 2003 al 2010 si prevede tuttavia una riduzione minima dell’1,3%
Proposte tasse fra i 50 e i 100 franchi per tonnellata di CO2 emesso

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