Clima: molti giovani non scioperano perché temono conseguenze
(Keystone-ATS) Molti scolari e studenti non partecipano agli scioperi in favore della tutela climatica perché temono conseguenze negative.
Sono invece fattori quasi irrilevanti la mancanza di interesse per la questione o la convinzione che tali azioni non abbiano alcun effetto.
È quanto risulta da un sondaggio non rappresentativo condotto dall’Università e dalla Scuola pedagogica di Berna su circa 900 giovani di età compresa tra i 14 e i 25 anni. Circa la metà degli intervistati aveva già partecipato a uno o più scioperi climatici.
Oltre il 90% degli scioperanti è sceso in strada convinto che il cambiamento climatico sia una grave crisi e che vi sia una grande necessità di un’azione politica. I giovani si preoccupano per il futuro dell’ambiente e dell’umanità, e ritengono “irrilevanti” gli incoraggiamenti a scioperare da parte degli insegnanti o dei genitori.
E anche i non scioperanti non sembrano considerare il cambiamento climatico come una questione meno seria. Il motivo più di peso – citato dal 55% di loro – per l’assenza dalle manifestazioni è risultato il timore di conseguenze negative per le loro mancanza da scuola o del lavoro. Circa l’80% di questo gruppo considera invece “irrilevanti” per la decisione di stare lontano dagli scioperi ragioni quali mancanza di interesse o inefficacia degli scioperi.