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Abusi, condannato e spretato l’arcivescovo McCarrick

Il Congresso della Congregazione per la Dottrina della Fede ha dichiarato colpevole di pedofilia Theodore Edgar McCarrick, arcivescovo emerito di Washington che è stato retrocesso allo stato laicale.

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Il prelato è stato ritenuto responsabile di “sollecitazione in Confessione e violazioni del Sesto Comandamento del Decalogo con minori e adulti, con l’aggravante dell’abuso di potere, pertanto gli è stata imposta la pena della dimissione dallo stato clericale”.

I Ponteficie, indica una nota del Vaticano, “ha riconosciuto la natura definitiva, a norma di legge, di questa decisione, la quale rende il caso res iudicata, cioè non soggetta ad ulteriore ricorso”.

Theodore McCarrick la scorsa estate è stato rimosso dal ministero pubblico e si è poi dimesso dal collegio cardinalizio. Il suo è uno dei casi più gravi di abusi e pedofilia nella Chiesa e ha creato un vero e proprio terremoto tra i fedeli negli Stati Uniti. 

Contemporaneamente alla decisione dell’ex Sant’Uffizio, la diocesi di Brooklyn, all’interno della quale vive un milione e mezzo di cattolici, ha diffuso i nomi di oltre cento preti sospettati di essersi macchiati negli scorsi decenni di molestie sessuali su minori.

La lista, pubblicata a pochi giorni dal vertice dei presidenti delle conferenze episcopali convocato dal 21 al 24 febbraio in Vaticano da Papa Francesco, ha contribuito a evidenziare la gravità della crisi che ha investito la Chiesa cattolica da quando nel 2002 il Boston Globe portò alla luce i numerosi casi di pedofilia che avevano coinvolto la diocesi di Boston.

 

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