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Chernobyl: 20 anni in cronologia

L'esplosione del reattore della centrale nucleare di Chernobyl ha coinvolto l'intera Europa. La nube radioattiva ha poi determinato molte scelte politiche.

Vediamo una breve cronologia dell’influenza che ha avuto l’incidente sulla gestione del dossier nucleare in Svizzera.

28 aprile 1986: prime informazioni sull’incidente avvenuto due giorni prima in Ucraina.

30 aprile 1986: Diverse regioni svizzere registrano tassi di radioattività elevati. La situazione perdura per diverse settimane.

3 maggio 1986: La Commissione federale della protezione atomica e chimica emette una serie di raccomandazioni: lavare accuratamente le verdure, non consumare l’acqua proveniente da cisterne, utilizzare il latte solo a determinate condizioni.

25 maggio 1986: Solo nel sud del canton Ticino permane una radioattività elevata. La maggior parte delle misure di precauzione sono levate.

21 giugno 1986: Più di 20’000 persone manifestano a Gösgen, canton Soletta, per la chiusura delle centrali nucleari.

9-11 ottobre 1986: Sessione speciale delle camere federali sulle conseguenze di Chernobyl. Il Consiglio federale annuncia un progetto d’articolo costituzionale sull’energia e un rapporto sugli scenari di un eventuale abbandono del nucleare.

1988: Vista la crescente ostilità della popolazione, i progetti per la costruzione di centrali nucleari a Kaiseraugst (canton Argovia) e Graben (canton Berna) venono abbandonati.

Estate 1990: un primo contingente di 100 bambini orfani irradiati della regione di Chernobyl passa quattro settimane di vacanza in Svizzera.

23 settembre 1990: il popolo svizzero approva una moratoria di 10 anni sulla costruzione di centrali nucleari. I cittadini rifiutano tuttavia l’abbandono progressivo dell’energia atomica.

Primo luglio 1992: il Consiglio federale decide di distribuire tavolette di iodio a chi risiede nei pressi delle centrali esistenti, per prevenire i rischi di cancro alla tiroide in caso di incidente grave. La prima distribuzione ha luogo nel 1993, la seconda nel 2004/05.

20 novembre 1997: a New York, una cinquantina di paesi decidono di cofinanziare la costruzione di un nuovo sarcofago a protezione della centrale di Chernobyl. La Svizzera promette 6.4 milioni di franchi.

22 ottobre 1998: il governo adotta il principio dell’uscita dal nucleare. Le centrali in attività dovranno essere chiuse in un periodo da definire.

2000: la fine della moratoria e l’entrata in vigore della tassa sul CO2 segnano una svolta nel dibattito sul nucleare. I suoi partigiani vi vedono un’alternativa pulita alle energie fossili.

18 maggio 2003: gli svizzeri rifiutano due iniziative, una che chiede una nuova moratoria di 10 anni, l’altra per l’abbandono progressivo del nucleare.

Primo febbraio 2005: entra in vigore la nuova legge sull’energia nucleare che conferma l’opzione nucleare ma sottomette i progetti di nuove centrali al referendum facoltativo.

swissinfo e agenzie

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