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Un’azione per salvare degli chalet svizzeri in Canada

chalet in un paesaggio innevato
Uno dei sei chalet del villaggio Edelweiss. Johann Roduit

Una svizzera e uno svizzero all'estero lanciano un'azione per salvare l'Edelweiss Village a Golden, nella Columbia Britannica. Questo gruppo di chalet, che un tempo ospitava le guide elvetiche che hanno portato alla conquista delle Montagne Rocciose canadesi, è stato recentemente messo in vendita.

Johann Roduit
Johann Roduit. Johann Roduit

Johann Roduit, membro del Consiglio degli svizzeri all’estero da circa un anno, si batte per la conservazione di questo patrimonio culturale svizzero-canadese. “In primo luogo, vogliamo riunire gli attori locali in Canada e gli attori internazionali della Svizzera”, spiega.

“Secondariamente, organizzeremo una vasta campagna internazionale di crowdfunding per comprare questo villaggio. Infine, chiederemo alla comunità di presentare tutte le sue idee attraverso il crowdsourcing, allo scopo di creare un progetto sostenibile che unisce cultura e turismo”, afferma Roduit.

Evitare una perdita culturale e storica

Questo gruppo di chalet è stato messo in vendita per 2,3 milioni di dollari canadesi (1,64 milioni di franchi svizzeri). Ma non si tratta di una semplice transazione immobiliare: in gioco c’è il salvataggio di una parte della cultura e della storia comune di Svizzera e Canada.

Come ha rivelato SWI swissinfo.ch in un articolo pubblicato a fine dicembre, questi chalet sono di innegabile interesse storico. Hanno ospitato le guide di montagna svizzere assunte verso il 1900 dalla compagnia ferroviaria canadese Canadian Pacific Railway (CPR) per accompagnare i turisti sulle numerose e impegnative vette della regione. Queste guide avevano realizzato innumerevoli prime scalate delle cime delle Montagne Rocciose canadesi. Alcune di esse portano il loro nome.

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Ilona Spaar, anche lei cittadina svizzera residente all’estero, ha scritto un libro (Swiss Guides) sulla storia di queste guide venute dalla Confederazione. “L’Edelweiss Village è uno dei principali luoghi di nascita della cultura di montagna in Canada e deve essere preservato per le generazioni future”, dice.

Spaar combatte a fianco Johann Roduit per salvare questo patrimonio unico. Insieme hanno elaborato una strategia su larga scala per salvare il villaggio e hanno creato un sitoCollegamento esterno internet.

Vivendo in Canada, Johann Roduit è convinto che sia una responsabilità morale salvare questo patrimonio culturale. I due espatriati sono anche riusciti a convincere Rudi Gertsch, il pioniere svizzero-canadese dell’heliski, a partecipare all’azione di salvataggio.

Ilona Spaar. 
Ilona Spaar. zVg

Sostegno svizzero

A preoccuparsi del destino degli chalet svizzeri non sono solo la popolazione di Golden, nella Columbia Britannica, e la diaspora elvetica, ma anche per la Svizzera ufficiale.

Il console generale svizzero a Vancouver, Andreas Rufer, sostiene l’iniziativa dei due connazionali. “La Svizzera è orgogliosa di aver contribuito a plasmare questa regione di montagna, che oggi è una destinazione turistica e alpinistica di fama mondiale”, dice.

All’emittente radiofonica pubblica svizzera RTS, anche il direttore di Presenza Svizzera Nicolas Bideau ha recentemente assicurato il suo sostegno ai due svizzeri in Canada, anche se la legislazione attuale non permette alla Confederazione di intervenire direttamente all’estero per preservare il patrimonio elvetico. 

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Traduzione dal tedesco: Luigi Jorio

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