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CF: Svizzera-Ue, accordo quadro, no a Corte giustizia

Per dirimere eventuali vertenze tra Bruxelles e Berna nell'ambito del futuro accordo istituzionale, il Consiglio federale vuole un'istituzione arbitrale indipendente, che non sia la Corte di giustizia dell'Unione europea. KEYSTONE/MARTIN RUETSCHI sda-ats

(Keystone-ATS) Il futuro accordo istituzionale tra la Svizzera e l’Unione europea (UE) dovrà prevedere un’istituzione arbitrale indipendente per la soluzione delle vertenze tra i partner, che non sia la Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE).

È quanto prevede il mandato negoziale adottato venerdì scorso dal Consiglio federale.

Sempre per quanto riguarda l’accordo istituzionale, l’esecutivo vuole escludere dal suo campo di applicazione le misure di accompagnamento all’Accordo sulla libera circolazione delle persone e tutto ciò che attiene alla direttiva europea sulla cittadinanza e i suoi sviluppi.

In parallelo alla trattativa su un accordo istituzionale, che non è un obiettivo fine a se stesso ma uno strumento volto a gestire in modo efficiente i cinque accordi bilaterali principali per evitare che perdano di efficacia, saranno portate avanti trattative in diversi settori.

Il governo, indica una nota odierna del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), intende “in particolare, concludere rapidamente l’accordo relativo alla partecipazione al mercato dell’elettricità”.

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