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CF: settimana vaccinazione in novembre, cade buono 50 franchi

Il consigliere federale Alain Berset durante l'odierno incontro con i media. KEYSTONE/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) Il tasso di vaccinati in Svizzera continua a essere troppo basso rispetto agli altri Paesi europei. Con l’intento di dare uno scossone alla campagna, il Consiglio federale ha pertanto deciso di indire una settimana di vaccinazione dall’8 al 14 novembre.

Abbandonata invece l’idea di premiare con un buono di 50 franchi chi riesce a convincere qualcun altro a farsi immunizzare.

Al termine della sua seduta odierna, l’esecutivo ha fornito ulteriori dettagli in merito all’offensiva, annunciata a inizio mese, studiata per dare un’ulteriore spinta alle vaccinazioni. L’obiettivo è incoraggiare il maggior numero possibile di persone a sottoporsi all’iniezione. Il costo di questo piano si aggira sui 100 milioni di franchi (massimo 96,2 per la precisione), a carico della Confederazione.

Il vaccino resta la strada migliore per sconfiggere il Covid, insiste in un comunicato l’esecutivo: tuttavia in Svizzera la quota di chi ha ricevuto le due dosi – al momento il 71,2% degli over 18 – rimane insufficiente. Un dato che inquieta le autorità, considerando che la stagione fredda è alle porte e che la pandemia potrebbe quindi nuovamente accelerare.

“La situazione è incoraggiante se confrontata a quella di 4-6 settimane fa, ma resta fragile e serve prudenza”, ha affermato in conferenza stampa a Berna il ministro della sanità Alain Berset, fresco di rientro da Lucerna dove si è svolta in mattinata la seduta “extra muros” del Consiglio federale.

Buono 50 franchi accantonato

Stando alle conoscenze attuali, scrive il Consiglio federale, per togliere le misure in vigore c’è bisogno che il tasso di vaccinazione sia attorno al 93% per gli over 65 e all’80% tra le persone nella fascia d’età 18-65, senza contare chi è già guarito. Dopo aver consultato Cantoni e partner sociali, il governo ha dunque studiato un’offensiva, composta da tre elementi: una settimana nazionale di vaccinazione, delle unità mobili di consultazione e vaccinazione supplementari e delle offerte informative personalizzate.

Non rientra più nei piani, invece, il buono di 50 franchi con il quale si voleva ricompensare chi convinceva un famigliare, un partner, un amico, un collega o un conoscente a farsi vaccinare. Parecchio criticata in fase di consultazione, la proposta è stata scartata. “Eravamo coscienti di proporre una soluzione originale e decisamente anticonvenzionale”, ha ammesso Berset. “Abbiamo un tasso di vaccinazione di 15-20 punti percentuali inferiore a quello di Paesi tornati alla normalità e dobbiamo cercare di fare tutto il possibile per recuperare”, si è giustificato il friburghese, rifiutandosi però, pur se incalzato dai giornalisti, di rimproverare i Cantoni per questa bocciatura.

Dall’8 al 14 novembre

Durante la settimana di vaccinazione, che si terrà dall’8 al 14 novembre, l’obiettivo sarà informare la popolazione sui vantaggi dei vaccini, “mediante una comunicazione chiara, plurilingue e basata su dati affidabili”, si legge nella nota. Saranno abbordati ad esempio temi quali l’efficacia, la sicurezza e gli effetti collaterali dei preparati anti-Covid, così come i rischi sanitari legati a un’infezione. Stando a Berset, bisogna “rispondere alle domande, creare spazi di dialogo e rassicurare chi è in dubbio ed esita”.

Oltre a una campagna mediatica su scala svizzera, Cantoni, comuni e altri partner sono invitati a comunicare con i cittadini tramite sedute informative o eventi a livello locale. Dal canto suo, il governo invierà una lettera ai cittadini per ribadire una volta di più l’importanza della vaccinazione. I costi totali si eleveranno a massimo 15,2 milioni di franchi.

Unità mobili e consulenze individuali

La Confederazione intende poi spendere globalmente non oltre 38 milioni per aumentare sensibilmente il numero di unità mobili di consultazione e di vaccinazione, come i bus (fino a 220’000 franchi per ciascuna). Attualmente ne esistono 50. Esse hanno lo scopo di permettere alle persone non ancora immunizzate di avere comodo accesso al vaccino, riducendo gli spostamenti. Secondo Berset è fondamentale “andare incontro alla gente ed eliminare ogni sorta di ostacolo, così come è stato fatto all’estero”.

Inoltre, la Confederazione vuole fornire una consulenza individuale agli indecisi. Ciò si svolgerà via discussioni di gruppo, contatti personali o telefonici e chat private sui social. I consulenti comunque non sapranno se la persona alla quale si stanno rivolgendo è vaccinata o no, né glielo domanderanno, ma si limiteranno a fornire le informazioni richieste, aiutando per esempio a trovare un centro o a contattare un medico.

“Solo una minoranza dei Cantoni ha appoggiato questo punto in consultazione, ma abbiamo lo stesso optato per lasciare a chi vuole la possibilità di usufruire del sostegno della Confederazione”, ha dichiarato il titolare del Dipartimento federale dell’interno (DFI). Berna coprirà infatti i costi delle assunzioni, che sono stimati in 43 milioni. Gli intermediari possono essere direttamente reclutati dai Cantoni, i quali hanno però pure la facoltà di incaricare organizzazioni o istituzioni come Spitex.

Investimento sostenibile

Sommando i tre elementi, il budget totale previsto per l’offensiva è, come accennato, di 96,2 milioni di franchi. Comparato agli oneri per i tamponi di convenienza, pari a 50 milioni a settimana, si tratta di un investimento sostenibile, constata il Consiglio federale.

Inoltre, prosegue, un’alta copertura vaccinale offre vantaggi economici e sanitari incontestabili. In media, può essere evitata un’ospedalizzazione ogni 100 inoculazioni e un ricovero in cure intense ogni 250. Per di più ciò consente di impedire nuove chiusure, a tutto beneficio di numerosi settori, in particolare l’industria alberghiera, della ristorazione, dell’intrattenimento e del fitness.

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