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CF: iniziativa “sull’acqua potabile” va bocciata

Il Consiglio federale che ritiene di aver già agito in materia e che l'iniziativa "sull'acqua potabile" vada bocciata, malgrado risponda a richieste legittime della popolazione. KEYSTONE/MELANIE DUCHENE sda-ats

(Keystone-ATS) L’iniziativa “sull’acqua potabile” va bocciata – senza controprogetto – malgrado risponda a richieste legittime della popolazione. È l’opinione del Consiglio federale che ritiene di aver già agito in materia nel quadro della Politica agricola a partire dal 2022.

L’iniziativa popolare “Acqua potabile pulita e cibo sano – No alle sovvenzioni per l’impiego di pesticidi e l’uso profilattico di antibiotici (Iniziativa sull’acqua potabile)” chiede che i pagamenti diretti siano erogati soltanto alle aziende agricole che non impiegano pesticidi, non fanno un uso profilattico di antibiotici nella detenzione di animali e possono nutrire le loro bestie con il foraggio prodotto nell’azienda.

In una nota, il governo spiega di perseguire gli obiettivi dell’iniziativa attraverso varie iniziative di politica agricola come ad esempio il Piano d’azione sui prodotti fitosanitari e la Strategia nazionale contro le resistenze agli antibiotici. L’esecutivo ha proposto di integrare queste misure nell’ambito della Politica agricola a partire dal 2022 la cui consultazione è stata avviata lo scorso 14 novembre.

Il governo auspica ad esempio la riduzione della densità massima di animali per unità di superficie, di consentire come requisito per i pagamenti diretti soltanto prodotti fitosanitari a basso rischio ambientale e di promuovere maggiormente mediante programmi di pagamenti diretti la rinuncia ai prodotti fitosanitari.

In questo modo, precisa l’esecutivo, sarà possibile ridurre efficacemente l’inquinamento ambientale da sostanze nutritive e pesticidi senza limitare eccessivamente la produzione. Un’accettazione dell’iniziativa avrebbe invece notevoli ripercussioni sull’agricoltura svizzera.

La rinuncia generale ai pesticidi e al foraggio acquistato potrebbe infatti a un calo della produzione. C’è inoltre il rischio che alcune aziende decidano di uscire dal sistema dei pagamenti diretti e non debbano quindi più rispettare le esigenze ecologiche. Di conseguenza l’inquinamento ambientale potrebbe addirittura aumentate.

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