Prospettive svizzere in 10 lingue

Cattive abitudini: un freno alla protezione ambientale

Il traffico in crescita ha effetti nefasti sull'ambiente imagepoint

Malgrado gli sforzi effettuati, negli ultimi cinque anni lo stato dell'ambiente in Svizzera non è migliorato di molto. È quanto emerge dal rapporto "Ambiente Svizzera 2007".

Le cattive abitudini dei consumatori, prime fra tutte quelle legate alla mobilità, hanno in parte vanificato la lotta contro l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo.

Il rapporto, pubblicato venerdì dagli uffici federali dell’ambiente e di statistica, stila un bilancio chiaroscuro della situazione ambientale elvetica.

Dalle sue conclusioni si evince infatti che dal 2002 non si registrano miglioramenti sensibili. E questo malgrado in alcuni settori si registrino alcuni sviluppi positivi. In particolare, sostengono gli esperti, la società è sempre più consapevole dei pericoli naturali e dei rischi di incidenti legati al deteriorarsi della situazione ambientale.

Progressi compiuti

Nel complesso, la politica ambientale ha dato buoni risultati nella lotta contro i vari tipi di inquinamento (aria, acqua e suolo), nella protezione dello strato di ozono come pure nella gestione e nel trattamento dei rifiuti.

Il risanamento dei siti contaminati è già stato avviato nei casi più urgenti, mentre non è ancora stato completato il censimento dei siti inquinati.

Grazie ai progressi tecnologici e all’evoluzione dell’industria svizzera, dal 1990 le emissioni di gas serra generate dall’economia sono rimaste stabili, nonostante la crescita del prodotto interno lordo (PIL).

Un’altra Svizzera

Gli sforzi effettuati per migliorare la situazione ambientale sono tuttavia in parte stati vanificati dalla crescente urbanizzazione e mobilità della Svizzera, la quale sta diventando sempre più una società basata sui servizi: “Questi processi e gli squilibri regionali che ne derivano accentuano ulteriormente la pressione sull’ambiente”, affermano gli autori del rapporto.

Le cattive abitudini di vita e consumo si vedono anche sulla quantità di rifiuti prodotti, che non smette di aumentare.

Si continua inoltre a produrre troppo gas a effetto serra. Fra il 1970 e il 2005, la temperatura media è aumentata di 1,5 gradi in Svizzera. Un cambiamento climatico che potrebbe rivelarsi particolarmente grave: in quanto paese alpino la Confederazione è infatti particolarmente minacciata dallo scioglimento dei ghiacciai, dal disgelo del permafrost, dalle modifiche della vegetazione e delle precipitazioni, sottolineano gli esperti.

Pericoli per la salute

Preoccupano pure numerosi prodotti chimici, di cui non si conoscono ancora l’origine e gli effetti sulla salute umana e sulla natura. Per non parlare delle quantità di polveri fini all’origine dello smog, ancora troppo elevate.

Anche la biodiversità è in pericolo: dal 30% al 50% delle specie indigene sono minacciate. A tale proposito il rapporto chiede di raddoppiare gli sforzi. In particolare occorrerà migliorare le procedure di controllo per scoprire con sufficiente anticipo le tendenze dell’evoluzione della flora e della fauna, in modo da potere adottare per tempo le misure necessarie.

Fra le sfide più importanti vi è certamente quella legata alle nuove tecnologie, con i loro molteplici campi d’applicazione e probabili benefici sull’ambiente, ma anche con l’incognita di possibili conseguenze negative. Alcuni dei loro effetti sull’uomo e sull’ambiente restano ampiamente sconosciuti. Bisogna di conseguenza promuovere un dibattito pubblico sui possibili rischi e sulla valutazione della loro portata.

Per i prossimi anni, gli esperti raccomandano di integrare meglio le problematiche ambientali nelle varie politiche settoriali, tra cui la politica agricola e quella dei trasporti: “È necessaria un’utilizzazione sostenibile delle nostre limitate risorse naturali. Ecco perché una politica delle risorse coerente risulterà irrinunciabile”, affermano.

swissinfo e agenzie

In Svizzera, la temperatura media è aumentata di 1,5 gradi dal 1970 al 2005.
Il traffico motorizzato individuale è raddoppiato dal 1970, quello dei trasporti è dal canto suo triplicato.
Ogni anno la Svizzera utilizza 100 milioni di tonnellate di materiale vario (pari a 14 tonnellate per abitante). Solo un quarto di questa massa è riciclabile.
Le energie fossili raggiungono il 56,6% del consumo totale d’energia.
Ogni abitante utilizza 233 litri d’acqua al giorno e produce 660 chili di rifiuti all’anno.

Entrata in vigore il 1. maggio 2000, la legge sul CO2 costituisce il nocciolo della politica svizzera in materia di clima e completa gli impegni presi dalla Confederazione a livello internazionale.

Il suo obiettivo è la riduzione entro il 2010 delle emissioni di CO2 del 10% rispetto ai valori del 1990.

Nel 2004, il 21% del totale delle emissioni di CO2 erano imputabili all’industria, il 34% ai trasporti.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR