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Casse malattia: chi vive in modo sano deve pagar di meno

Chi adotta comportamenti nocivi alla salute rischia di dover passare due volte alla cassa in futuro Keystone Archive

Secondo un sondaggio, due svizzeri su tre sono favorevoli ad introdurre un sistema di gratificazioni per chi non fuma, fa sport e si nutre bene.

Gli interpellati sono invece divisi sull’idea di instaurare un’assicurazione malattia unica: il 44% preferisce il sistema attuale, mentre il 38% la appoggia.

Il 45% della popolazione giudica troppo alto l’onore finanziario rappresentato dai premi dell’assicurazione malattia. Secondo il 30%, questo peso è diventato ormai insopportabile.

Per santésuisse, questi dati dimostrano inequivocabilmente la necessità di adottare il più presto possibile delle misure per evitare un’ulteriore aumento del fardello assicurativo.

Giovedì i rappresentanti dell’associazione, che raggruppa le casse malattia svizzere, hanno presentato a Berna i risultati di un sondaggio realizzato, tra l’altro, per valutare le possibilità di introdurre dei correttivi volti a frenare l’esplosione dei costi della sanità.

Sostegni per il modello bonus/malus

Dai risultati del sondaggio emerge che una netta maggioranza degli svizzeri sarebbe disposta a sostenere diverse riforme miranti a ridurre i costi, tra cui l’applicazione di un sistema bonus/malus. In base a questo modello verrebbero penalizzati coloro che adottano uno stile di vita nocivo alla salute, mentre verrebbero incoraggiate le persone che cercano di vivere in modo sano.

Secondo il 65% degli interpellati, le persone che non fumano, fanno sport e mangiano in modo sano dovrebbero pagare premi più bassi. Ciò significa che chi mette in pericolo la propria salute con un comportamento inadeguato dovrebbe invece pagare di più, ha rilevato santésuisse.

L’idea che l’assicurazione malattia debba “finanziare le cure all’estero se le stesse prestazioni vengono fornite a costi minori” raccoglie un 74% di pareri favorevoli.

L’armonizzazione a livello nazionale del finanziamento degli ospedali pubblici e privati, tramite somme forfettarie legate alle prestazioni, è condivisa da una maggioranza di poco inferiore, il 70%.

Quasi i due terzi degli interpellati (64%) giudicano poi che i costi delle cure per gli anziani dovrebbero essere ripartiti tra assicurazione malattia, poteri pubblici e pazienti.

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Santésuisse

Questo contenuto è stato pubblicato al Santésuisse è dal 2002 l’organizzazione mantello degli assicuratori malattia svizzeri. Nel 2005, questo organismo raggruppava 86 assicurazioni per un totale di circa 7,3 milioni di assicurati. Uno degli obiettivi di Santésuisse è di difendere gli interessi degli assicuratori malattia presso il mondo politico e di informare il pubblico.

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Interesse per le medicine alternative

Il sondaggio conferma inoltre l’attaccamento della popolazione alle medicine alternative. Oltre tre interpellati su quattro (78%) ritengono che la Confederazione e i Cantoni debbano provvedere “alla completa considerazione della medicina complementare”.

Un proposta contenuta in un’iniziativa depositata nel settembre 2005, che chiede di introdurre una parità di trattamento rispetto alla medicina classica e quindi il rimborso da parte dell’assicurazione di base.

Infine, sempre stando al sondaggio, il 44% della popolazione preferisce il sistema attuale, che si basa sulla concorrenza tra gli assicuratori, a quello di una cassa malattia unica. A caldeggiare l’idea di un unico istituto gestito dai poteri pubblici, dai fornitori di prestazioni e dalle associazioni interessate è pur sempre il 38% degli interpellati.

L’indagine è stata condotta a fine giugno dall’istituto Demoscope su un campione rappresentativo di oltre 1200 persone in tutta la Svizzera. Si tratta del quarto sondaggio pubblicato da santésuisse dal 2003.

swissinfo e agenzie

Nel 2003, in Svizzera i costi del sistema di sanità hanno superato i 49 miliardi di franchi.
Questa somma rappresenta l’11,5% del prodotto interno lordo svizzero.
Solo negli Stati Uniti la percentuale è più alta (14,6%)
Le spese pro capite sono di 6’736 franchi annui.
Si calcola che circa il 4% dei costi sia imputabile a trattamenti legati al fumo, il 3% all’obesità e il 5% all’alcolismo.

L’indagine resa pubblica da santésuisse è stata condotta a fine giugno dall’istituto Demoscope.

Per il sondaggio sono state interrogate 1’205 persone di età compresa tra 15 e 74 anni in tutta la Svizzera.

Si tratta del quarto “sondaggio sulla salute” effettuato dal 2003 per conto dell’associazione mantello degli assicuratori malattia.

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