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Casinò: aumentano i drogati del tavolo verde

La dipendenza dal gioco porta a spendere senza misura Keystone

Un anno dopo l’apertura in Svizzera di sette Gran Casinò, gli organismi di aiuto lanciano l’allarme: è in aumento costante il numero di persone dipendenti dal gioco d’azzardo.

Molti giocatori accumulano debiti di almeno 50’000 franchi, prima di cercare aiuto.

Il primo nuovo casinò ha aperto i battenti a Lucerna nel giugno dello scorso anno, subito seguito da Berna, Baden, Lugano e Montreux. Gli ultimi due – a Basilea e San Gallo – dovrebbero essere inaugurati entro la fine del 2003.

Gli operatori di questo genere di casinò, di categoria A, non sono tenuti ad imporre limiti alle puntate massime che si possono fare ai tavoli da gioco.

Secondo i gruppi di auto-assistenza, il lancio dei nuovi casinò ha coinciso con la crescita del numero di persone che cercano un sostegno per sconfiggere la dipendenza dal gioco d’azzardo.

«A Berna, nella seconda metà dello scorso anno, abbiamo assistito ad un aumento significativo del numero di richieste per questo tipo di dipendenza», spiega Heidi Fritschi, direttrice di Berner Gesundheit, centro di consulenza specializzato della capitale svizzera.

In cerca di aiuto

Claudia Roth, una delle operatrici del team di professionisti che lavora per Fritschi, spiega a swissinfo che forse è ancora presto per affermare che questo aumento sia da attribuire all’apertura nello scorso luglio del nuovo Gran Casinò di Berna.

Ma precisa che il centro di consulenza lavora a stretto contatto con i dirigenti del casinò, per fare in modo che i drogati del tavolo verde cerchino aiuto prima che sia troppo tardi.

«Abbiamo un accordo con il casinò: se si accorgono che una persona si trova in difficoltà, qualcuno del loro staff, adeguatamente formato, cercherà di metterla in contatto con noi», racconta Roth a swissinfo.

«Il problema vero è che vengono da noi solo se vogliono essere aiutati. E per lo più ci troviamo di fronte a persone che non si rendono conto di essere schiave di una dipendenza».

Interdetti

La legislazione messa a punto dalla Commissione federale delle case da gioco prevede che tutti i casinò che ricevono la licenza di categoria A debbano fare in modo che i loro clienti non facciano puntate al di sopra delle proprie possibilità.

La Commissione può infliggere multe fino a 500’000 franchi agli operatori che non rispettino le regole e che consentano di tornare al tavolo verde ad una persona che abbia già ricevuto un’interdizione al gioco.

Stefan Harra, direttore del Gran Casinò di Berna, ci dice che il personale viene istruito a prestare particolare attenzione ai clienti che si trovano in difficoltà. «D’altronde, consentire di giocare nel nostro casino’ a persone che ne sono dipendenti – continua Harra – non risponde ai nostri interessi a lungo termine».

Debiti da gioco

Ma secondo Claudia Roth in realtà molti drogati del tavolo verde sfuggono alla rete di sicurezza prevista dalla legislazione e vengono lasciati giocare finché non finiscono i soldi; e sono pochi a trovare la strada dei gruppi di auto-assistenza.

«Quelli che ce la fanno ad arrivare fino qui, sono quelli che si rendono conto che devono smettere, ma non se la sentono di farlo», spiega Roth. «Il mio compito è di aiutarli a trovare una motivazione forte».

La maggior parte delle persone che cercano aiuto, aggiunge Roth, hanno già accumulato debiti di almeno 50’000 franchi nel momento in cui arrivano alla prima sessione di consulenza. «È molto importante lavorare insieme alla gestione delle loro finanze: hanno bisogno di poter credere che il debito può essere ridotto. Molti sono disperati e alcuni hanno tendenze suicide, perché hanno perso lavoro e relazioni, sono privi di prospettive future».

L’esempio di un ex-drogato del tavolo verde

Uno dei clienti della signora Roth è Andreas, un ex giocatore di 46 anni di Berna che ha accumulato centinaia di migliaia di franchi di debito.

Andreas racconta a swissinfo che ha iniziato spendendo «piccole cifre, dai venti ai cinquanta franchi» alle slot machines, ma presto è diventato dipendente da giochi d’azzardo con puntate maggiori, arrivando a spendere regolarmente, in una notte di gioco, 6’000 franchi.

«Ho raggiunto il colmo quando non potevo più uscire di casa con dei soldi in tasca: dopo un paio di minuti già mi ritrovavo a pensare a quando sarei potuto andare a giocarmeli», ricorda.

«È stato allora che mi sono reso conto che avevo un problema serio e che stava danneggiando la mia vita familiare: avevano visto con i loro occhi che si trattava di qualcosa che non ero in grado di gestire, che il problema era più grande di me».

Andreas non è un caso isolato: la Commissione svizzera di consulenza sociale per le case da gioco – un organo fondato dagli operatori di casinò – stima che in Svizzera dalle 10 alle 20mila persone siano dipendenti dal gioco d’azzardo. Secondo Careplay, centro di auto-aiuto di Lucerna, nella grande maggioranza sono uomini.

La sofferenza delle famiglie

Roth sottolinea che anche i membri più stretti della famiglia sono vittime delle conseguenze della dipendenza dal gioco d’azzardo. «Talvolta sono le mogli a raccontarci che non hanno più nulla da mangiare in casa e che non hanno neanche i soldi per pagare l’affitto, la cassa malattia, per fare la spesa».

Andreas racconta di avere sconfitto la sua dipendenza e di non sentirsi più attratto dalle opportunità di gioco con puntate forti, offerte in Svizzera dalle case da gioco di nuova generazione.

«Il fatto è che ci sei tu solo, di fronte al sistema che sta dietro ad una slot machine», spiega. «E all’inizio pensi di poterlo battere – gli stavo di fronte e dicevo: te la faccio vedere io».

«Ora però l’ho capito: alla fine, è sempre lui a vincere».

swissinfo, Ramsey Zarifeh
(traduzione: Serena Tinari)

Nel 2001, il governo svizzero ha riconosciuto a sette casino’ la licenza cosiddetta di categoria A, che li autorizza ad operare senza stabilire alcun limite massimo sulle puntate.

Il primo ha aperto i battenti a Lucerna nel giugno 2002, gli ultimi due inaugureranno a Basilea e San Gallo entro il prossimo autunno.

Gli operatori dei casino’ svizzeri possono essere multati fino a 500,000 franchi, se consentono di tornare al tavolo verde ad una persona che abbia già ricevuto un’interdizione al gioco.

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