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Quando la tenda diventa una casetta con aria condizionata

casetta mobile
Casetta mobile al Campofelice Camping Village di Tenero, una struttura sempre più richiesta dai campeggiatori che non vogliono rinunciare ai comfort. swissinfo.ch

Un tempo era una distesa disabitata sulle rive del Lago Maggiore. Oggi è il più grande campeggio della Svizzera e tra i più belli in Europa. Qual è il segreto del successo del Campofelice Camping Village di Tenero, in Ticino?

“Qualunque forma assuma, il campeggio è arricchimento dell’anima e formazione del carattere, e ci sono pochi momenti appaganti come quando si monta la tenda e si vede la fiamma che sale dal fuoco da campo mentre il sole dorato tramonta all’orizzonte – anche se è solo per un attimo fugace prima che la pioggia rovini tutto”.

Chi ha già trascorso una notte all’aperto non può che condividere il pensiero di ‘Pippa’ Middleton, sorella della principessa britannica Kate, espresso in un suo libro di alcuni anni fa.

Un’immagine romantica del campeggio che Gianfranco Patelli, direttore del Campofelice Camping VillageCollegamento esterno, ha tuttavia visto in parte dissolversi. “Oggigiorno, le persone con la classica tenda sono pochissime. Invece del pentolino sul fuoco, preferiscono un piano cottura in vetroceramica”, constata. Lo spirito comunitario e solidale tipico dei campeggiatori, puntualizza, è però rimasto.

Prime tende negli anni Cinquanta

Ci troviamo a TeneroCollegamento esterno, a pochi chilometri da Locarno (e a un’ora di strada da Milano) sulla sponda settentrionale del Lago Maggiore, su quella che un tempo era una distesa selvaggia e disabitata. “Era una zona di estrazione di sabbia e ghiaia che apparteneva ai nonni di mia moglie”, ricorda Gianfranco Patelli.

veduta su una riva sabbiosa e un lago
Il terreno sabbioso su cui è spuntato il campeggio Campofelice in un’immagine del 1955. Campofelice Camping Village

Già all’inizio degli anni Cinquanta, la prossimità del lago e la superficie pianeggiante avevano attirato i primi campeggiatori. “All’epoca già si intuiva che si trattava di un mercato con un certo potenziale. Il terreno è stato sistemato e ripulito dal materiale di scavo che allora veniva ancora gettato in natura”, racconta Gianfranco Patelli.

Nel 1955, con la costruzione delle piazzole, dei bagni, della ricezione, di un piccolo negozio e di un bar, nasce il campeggio Campofelice. In Svizzera, il primo campeggio è stato quello di RausenbachCollegamento esterno, sul lago di Greifen nel canton Zurigo, inaugurato nel 1943.

vecchie immagini di tende sulla spiaggia
Il Campofelice di Tenero in una cartolina del 1961. Campofelice Camping Village

3,6 milioni di pernottamenti nel 2018

Con oltre 700 piazzole e un centinaio di unità abitative, quello di Tenero è il campeggio più grande della Svizzera. In estate, può ospitare fino a 2’800 persone. La clientela è composta per la maggior parte da turisti svizzeri (73%), a cui vanno ad aggiungersi ospiti stranieri, prevalentemente tedeschi e olandesi, rileva Gabriella Rolfo, responsabile marketing.

Come gli altri 400 campeggi in SvizzeraCollegamento esterno, anche il Campofelice beneficia del boom del settore, che nel 2018 ha registrato 3,6 milioni di pernottamenti, in crescita di quasi il 13% rispetto all’anno precedente.

“Notiamo che inizia ad arrivare anche gente dall’Europa dell’Est. Gli asiatici non rappresentano al contrario un target interessante poiché prediligono altre tipologie di vacanze”, puntualizza Gabriella Rolfo.

immagine aerea di un campeggio sulla riva di un lago
Il campeggio Campofelice si estende su un’area di 15 ettari, dove il fiume Verzasca si immette nel Lago Maggiore. Campofelice Camping Village

In campeggio con l’aria condizionata

Per Gianfranco Patelli, che gestisce il campeggio assieme al figlio Simone, la ricetta del successo è semplice: “Lavorare sodo e soddisfare le aspettative del cliente, con gentilezza e passione”.

Col tempo, rileva, le esigenze del campeggiatore sono cambiate. “Un tempo veniva qui per una o due settimane e praticamente non lo vedevi. Oggi ha invece diverse esigenze, a iniziare dalla connessione Wi-Fi, e chiede di poter svolgere varie attività. Dobbiamo agire come un ufficio turistico e diversificarci, proponendo anche attività di intrattenimento, come succede in un villaggio turistico”.

Per accomodare camper e roulotte che diventano sempre più voluminosi, le piazzole sono state ampliate. La quantità – negli anni Sessanta il campeggio ospitava fino a 4’000 persone al giorno – è stata sacrificata in nome della qualità. Molte parcelle sono provviste di acqua, canalizzazioni e televisione via cavo. “Molti vogliono vivere come a casa loro, con tutte le comodità e i servizi. Dobbiamo stare al passo coi tempi, rimodernare di continuo ed essere sempre all’ascolto del cliente”, insiste il direttore del Campofelice.

Dal camping al glamping

Dimenticate l’attrezzatura da campeggio e i picchetti della tenda. Sempre più persone preferiscono godersi la natura senza fatica e senza rinunciare ai comfort, affittando un alloggio completamente arredato all’interno di un campeggio. Gli appassionati di ‘glamping’, ovvero il ‘campeggio glamour‘, possono scegliere tra airlodge, appartamenti, bungalow, capanne, carrozzoni, chalet, family pod, tipi o tende safari, solo per citarne alcuni.

Soddisfare il cliente ha però un prezzo. Negli ultimi sei anni, sono stati investiti oltre 18 milioni di franchi in nuovi impianti sanitari, una zona piscina, un centro wellness e fitness, delle lavanderie attrezzate, infrastrutture sportive e persino colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici.

Inoltre, grazie a una modifica della legge cantonale sui campeggi nel 2015, è stato possibile realizzare un centinaio di casette mobili, sempre più in voga in Europa. Alcune sono provviste di lavastoviglie e aria condizionata. Di recente, sono poi state inaugurate delle strutture in legno uniche in Svizzera.

casette mobili di legno
Gli ‘igloo tube’ sono stati costruiti interamente in legno da artigiani locali e sono equipaggiati con pannelli solari. ©elena Rosignoli 2018

La minaccia dell’euro e del lago

In oltre 60 anni di storia, non sono ovviamente mancate le difficoltà. Gianfranco Patelli ricorda in particolare il passaggio dal marco tedesco all’euro, che ha inciso negativamente sul numero di turisti germanici, e in tempi più recenti il periodo in cui il franco svizzero era a parità con l’euro.

La preoccupazione maggiore non è però legata alla congiuntura internazionale e all’andamento dei mercati finanziari. Per il Campofelice, la minaccia più incombente è a pochissimi metri di distanza.

“Il lago è la nostra fortuna, ma anche la nostra maledizione”, rileva Gianfranco Patelli, facendo riferimento alle diverse piene che hanno sommerso il campeggio. Tra queste quella dell’ottobre del 2000. “È stata una delle peggiori. Ricordo che c’erano 70 centimetri di acqua all’interno della ricezione”. Fortunatamente, aggiunge, tali eventi estremi succedono solitamente durante la bassa stagione.

bambino su un gommone
Inondazione dell’ottobre 1993. Keystone / Str
campeggio sommerso visto dall alto
Inondazione dell’ottobre 2000. Campofelice Camping Village

Mantenere la ‘stella Michelin’

Forte dell’esperienza acquisita negli anni, il campeggio a conduzione familiare guarda al futuro con serenità. Con la consapevolezza che il lavoro e la passione vengono prima o poi ripagati, come capitato quest’estate.

A fine giugno, l’ADACCollegamento esterno, il club automobilistico tedesco, ha insignito il Campofelice Camping Village di Tenero di uno speciale riconoscimento, inserendolo quale unico sito svizzero nella lista dei 115 migliori campeggi d’Europa.

Un riconoscimento che per Gianfranco Patelli è ovviamente una grande soddisfazione. E uno stimolo a migliorarsi continuamente. “È come uno chef che ottiene una stella Michelin. Ora dobbiamo darci da fare per mantenerla”.

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Voglia di camping

Questo contenuto è stato pubblicato al Gli oltre 400 campeggi della Svizzera sono la meta prediletta di centinaia di migliaia di turisti. Ritorno sulla storia del camping in Svizzera, un’attività che attira sempre più adepti della vacanza all’aria aperta. (Immagini: Keystone/RDB)

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