Il sisma andata e ritorno
Un bus permette agli sfollati di Camerino, borgo delle Marche colpito dai terremoti degli ultimi mesi nel centro Italia, di ritrovare un briciolo di normalità. Saliamo a bordo.
Questo contenuto è stato pubblicato il 16 febbraio 2017 - 15:00Camerino è un piccolo borgo nelle Marche, famoso per il suo ateneoLink esterno di lunga tradizione. Anch’esso è stato colpito dalle sequenze sismiche che hanno devastato l’Italia centrale. In particolare, è stata la scossa di fine ottobre 2016Link esterno a fare i danni maggiori. Nessuna vittima, ma il centro storico è zona rossa e i quartieri esterni presentano collassi strutturali evidenti.
Dei settemila abitanti, più di tremila sono sfollati. Quasi tutti, tra loro, si sono spostati negli alberghi della costa. Anche gli studenti, per via del terremoto, hanno dovuto lasciare la città.
Da novembre la Contram, azienda locale dei trasporti, organizza corse giornaliere gratuite per sfollati e universitari dal litorale all’interno. Siamo saliti sui suoi bus raccontando le storie di chi, per via del sisma, si ritrova costretto ogni giorno a fare la spola tra l’Adriatico e i monti Sibillini, dove Camerino e le frazioni limitrofe sorgono. Due ore di viaggio all’andata, altre due al ritorno. E anche per gli autisti un po’ la vita è cambiata.
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