Futuro nero per i boschi svizzeri
Il riscaldamento climatico cambierà radicalmente il volto dei boschi svizzeri: è la conclusione alla quale giunge uno studio condotto sull’arco di sette anni. A preoccupare gli esperti sono soprattutto l’aumento degli incendi e il rischio di invasione di organismi nocivi.
Condotto da diversi uffici federali e università, il programma di ricerca “Foresta e cambiamenti climatici” è il primo nel suo genere nell’Europa centrale.
Lo studio ricorda che in Svizzera la temperatura media è aumentata di circa 1,9°C dall’inizio dell’industrializzazione e nei prossimi decenni potrebbe crescere ulteriormente di 1-2°C. Per le foreste svizzere, questo riscaldamento si tradurrà in un innalzamento delle zone vegetative da 500 a 700 metri. Nei boschi di montagna di bassa altitudine, le conifere saranno così rimpiazzate dalle latifoglie, come la quercia e l’acero.
L’aumento delle temperature e dei periodi di siccità accrescerà inoltre il rischio di incendi nei boschi e d’infestazione.
Gli esperti sottolineano la necessità di un adattamento delle specie, senza il quale le foreste non potranno più ricoprire le loro funzioni di produzione di legname e protezione contro i pericoli naturali.
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