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Cambiamento climatico: è ora di agire

Da Bangkok un appello a usare tecnologie che preservino il clima Keystone

L'emissione mondiale di gas a effetto serra deve essere stabilizzata entro il 2015 e in seguito ridotta drasticamente, per evitare le conseguenze peggiori del cambiamento climatico.

È quanto emerge dalla terza parte del rapporto sul clima dell’ONU, presentato venerdì a Bangkok. Soddisfazione da parte della Svizzera.

All’umanità rimane poco tempo. Le emissioni mondiali di gas che causano l’effetto serra devono decrescere a partire dal 2015 se si vuole mantenere l’aumento della temperatura media del pianeta fra i 2 e i 2,4 gradi centigradi.

O almeno, è quanto afferma il documento di sintesi approvato venerdì a Bangkok dal Gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici (IPCC) dell’ONU.

Secondo un precedente rapporto dell’IPCC pubblicato in febbraio a Parigi, l’aumento delle temperatura potrebbe essere nel peggiore dei casi di 6,5 gradi centigradi entro il 2100.

I prossimi 20-30 anni saranno cruciali negli sforzi per attenuare il riscaldamento del pianeta, si legge nel testo su cui hanno raggiunto un accordo i circa 400 esperti di tutto il mondo riuniti da lunedì scorso nella capitale tailandese.

«Gli sforzi di attenuazione (del riscaldamento) nei prossimi 20-30 anni avranno un vasto impatto sulle possibilità di raggiungere livelli più bassi di stabilizzazione delle emissioni di gas a effetto serra», ha affermato l’IPCC nel suo «testo di sintesi» destinato ai politici incaricati di prendere le decisioni.

Salvare capra e cavoli

«Se continuiamo a fare quello che facciamo ora, avremo dei grossi problemi», ha affermato in una conferenza stampa Ogulande Davidson, vice-presidente del gruppo di lavoro che ha elaborato il documento di Bangkok.

Gli esperti ritengono che le misure per ridurre i gas a effetto serra siano economicamente sostenibili. «C’è una sostanziale potenzialità economica per l’attenuazione delle emissioni mondiali dei gas che causano l’effetto serra nei prossimi decenni», afferma il documento.

Una politica efficace per il clima costerebbe meno dello 0,12% del prodotto interno lordo mondiale. Gli esperti ritengono anzi che l’impiego di nuove tecnologie con un impatto positivo sul clima possano avere un effetto positivo anche sulla crescita economica.

L’IPCC ha pubblicato la prima e la seconda parte del rapporto sul clima in febbraio e in aprile. In quelle occasioni gli esperti hanno fugato in larga misura i dubbi sull’origine umana dei cambiamenti climatici e hanno ammonito sulle possibili conseguenze catastrofiche.

È necessario un maggior impegno

«Il nuovo rapporto dell’ONU ci incoraggia ad ampliare ancora i nostri sforzi nella lotta contro il surriscaldamento del clima», ha dichiarato il ministro dell’ambiente svizzero Moritz Leuenberger in un comunicato pubblicato venerdì. Sarebbe necessaria una rapida azione comune da parte di tutti gli stati.

La delegazione svizzere a Bangkok fa un bilancio positivo dei lavori. La terza parte del rapporto è ricca di informazioni e precisa e rappresenta uno strumento importante per chi deve prendere le decisioni politiche, ha detto all’agenzia ATS José Romero dell’Ufficio federale dell’ambiente.

Da parte sua l’organizzazione ecologista Greenpeace ha sottolineato che anchela Svizzera è chiamata in causa. Prima di tutto andrebbero raggiunti gli obiettivi per la riduzione del CO2 fissati dalla legge, in secondo luogo Berna dovrebbe presentare un progetto per le riduzioni dopo il 2012. Inoltre la Svizzera dovrebbe offrire i suoi buoni uffici per i negoziati internazionali sul clima.

swissinfo e agenzie

I lavori della riunione di Bangkok completano i primi due capitoli del 4° rapporto del IPCC, pubblicati rispettivamente il 2 febbraio a Parigi (sulla portata del cambiamento climatico) e il 6 aprile a Bruxelles (sulle conseguenze del fenomeno).

In precedenza l’IPCC ha già pubblicato tre rapporti, nel 1990, 1995 e 2001, confermando il ruolo dell’uomo nel surriscaldamento del clima nel XX secolo.

Per la prima volta nella sua storia, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha discusso il mese scorso del cambiamento climatico. Il tema sarà anche al centro del prossimo vertice del G8, che si terrà in giugno in Germania.

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