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Calciomercato, l’Italia torna a spendere

Tanti acquisti per la Juve: Stephan Lichtsteiner escluso dalle liste champions tvsvizzera

A livello di investimenti è il secondo campionato. L'analisi di Antonio Corsa

Il 31 agosto si è chiusa la prima finestra stagionale del calciomercato per 33 delle 202 nazioni FIFA, incluse Italia, Inghilterra, Spagna, Francia e Germania. A farla da padrona è stata ovviamente la Premier League con ben 422 operazioni in entrata, con 13 club che hanno battuto il proprio record di spesa per singolo giocatore e con investimenti complessivi per oltre 1 miliardo e 380 milioni di euro (dati Deloitte). La Serie A ha investito oltre 700 milioni di euro, la metà della Premier League, certo, ma il doppio di due anni fa e 1/6 in più della passata stagione: nessuno, in Europa, inglesi a parte, ha speso di più. Si tratta perciò di un importante segnale di ripresa per un campionato che ha trovato nuovi investitori stranieri e che più di tutti pare avere margini di crescita.

A farla da padrone è stata indubbiamente la Juventus. I dirigenti bianconeri si sono mossi meglio di tutti portando a Torino gente del calibro di Higuain, Dani Alves, Benatia, Pjanic, Pjaca e Cuadrado, oltre ad aver riscattato Lemina. Avrebbe probabilmente fatto comodo un ulteriore centrocampista (al posto di Hernanes, promesso al Genoa), ma nessuno di quelli cercati (Matuidi e Witsel, gli ultimi) è stato liberato dai rispettivi club. Particolare la storia del belga, incredibilmente rimasto 13 ore in sede attendendo il via libera dallo Zenit, mai arrivato. Ciò non toglie, però, che il D.G. Marotta abbia allestito una delle formazioni più competitive della sua gestione, nettamente favorita per la vittoria del Campionato e in grado di giocarsela anche in Champions League. Il tutto, incredibilmente, con un “saldo” positivo di una ventina di milioni di euro grazie soprattutto alla cessione record di Paul Pogba, ma anche alle ottime operazioni in uscita per Pereyra e Zaza. Per testimoniare la profondità della rosa bianconera basti pensare che un ottimo terzino come Lichtsteiner, che sarebbe titolare in gran parte delle altre formazioni della Serie A, non ha trovato posto nella lista UEFA, unico escluso dei torinesi.

Il Napoli, assorbito il colpo Higuain, ha rinforzato la rosa, l’anno scorso davvero troppo corta, con giovani di prospettiva (Milik, Maksimovic, Rog, Diawara, Zielinkski) e giocatori di esperienza (Giaccherini e Tonelli). L’assenza dell’attaccante argentino, alla lunga, si farà probabilmente sentire (o non sarebbe il fuoriclasse che è, fosse sostituibile così facilmente) ma, una volta perso il giocatore (clausola pagata dalla Juventus), i partenopei hanno saputo guardare nel breve e soprattutto medio termine con operazioni intelligenti che le permetteranno di recitare ancora un altro anno, con buone possibilità, il ruolo di anti-Juve.

La Roma, con grossi problemi finanziari, ha prima aggiustato i conti con l’uscita di Pjanic (altra clausola pagata dalla Juventus), poi ha rifatto la difesa orfana di Rüdiger con gli innesti di Bruno Peres, Vermaelen, Fazio, Rui e Juan Jesus. Da tenere d’occhio Gerson, giovane brasiliano ex Fluminense, e Paredes, rientrante dal prestito all’Empoli. Nel complesso, però, non pare si sia rafforzata a sufficienza per tentare un realistico assalto ai bianconeri e il primo grande obiettivo stagionale, la qualificazione alla fase a gironi della Champions League, è sfumato malamente, contro il Porto.

L’Inter è probabilmente il club che ha sorpreso più di tutti grazie a investimenti davvero importanti (saldo negativo per oltre 100 milioni di euro) che hanno permesso l’arrivo a Milano di Ansaldi, Joao Mario, Banega, Caprari, Candreva e Gabigol. Sarà compito – non facile – di Frank De Boer riuscire ad assemblare una rosa con ancora diversi punti deboli (soprattutto in difesa), ma certamente più competitiva della passata stagione (anche grazie a Brozovic, rimasto) e in grado di lottare per uno di quei 3 posti in Champions League che sarebbe una manna per il bilancio societario dopo anni di anonimato.

Le altre squadre partono sulla carta tutte dietro, incluso il Milan che ha fatto disperare i propri tifosi con una campagna acquisti a tratti davvero imbarazzante.

Menzione finale per tre club che hanno operato davvero molto bene sul mercato: il Torino di Mihajlovic che ha cambiato potenzialmente 7-8 titolari, incluso il portiere (bel colpo anche mediatico l’aver firmato Hart), la Sampdoria di Giampaolo che ha firmato uno dei giovani più interessanti del campionato, Praet, e il Sassuolo di Di Francesco, che dopo essersi assicurata Berardi (fenomenale finora) per un altro anno almeno, ha puntellato la rosa aggiungendo giovani davvero di grande prospettiva come Lirola, Ricci, Sensi, Politano e Iemmello.

L’appuntamento con il mercato è a gennaio con la sessione “di riparazione”, quella invernale. Sono già state già fissate le date: per depositare i contratti, la finestra utile sarà quella dal 3 al 31 gennaio 2017. I telefonini dei vari dirigenti, invece, continueranno a squillare ininterrottamente e si continuerà a discutere fino ad allora, fino al prossimo gong.

Antonio Corsa

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