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Calano le nuove rendite invalidità, ma non il deficit

Il totale delle rendite correnti si è stabilizzato nel 2006 (ex-press)

L'assicurazione invalidità ha concesso lo scorso anno un numero minore di nuove rendite. Il loro calo è del 16% rispetto al 2005 e del 30% rispetto al 2003.

Tuttavia, l’Ufficio federale delle assicurazioni sociali ritiene siano necessarie nuove misure, per evitare che la situazione deficitaria nella quale versa l’assicurazione si aggravi ulteriormente.

Con un deficit di 1,55 miliardi di franchi e 9,3 miliardi di franchi di debiti nei confronti del fondo AVS, “la situazione finanziaria dell’Assicurazione invalidità rimane catastrofica”. Lo ha affermato lunedì a Berna in conferenza stampa Yves Rossier, direttore dell’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS).

Gli sforzi per risanare l’assicurazione “entro il 2015” passano quindi secondo lui obbligatoriamente da una quinta revisione dell’assicurazione. Revisione che prevede “l’integrazione durevole, se non definitiva” degli invalidi.

“Vogliamo che il calo di nuove rendite possa proseguire a lungo termine”, ha affermato, sottolineando che il record registrato nel 2003 (28’200 nuove rendite) appartiene ormai al passato. Le cifre attuali sono infatti decisamente più basse: nel 2006 il loro numero si è attestato a 19’600, pari al 30% in meno rispetto a tre anni prima e al 16% in meno rispetto al 2005.

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Assicurazione invalidità (AI)

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Maggiore severità

Questo calo ha fatto sì che lo scorso anno il numero delle nuove rendite concesse è stato per la prima volta inferiore a quello delle rendite estinte (nei due terzi dei casi le rendite AI si estinguono al raggiungimento dell’età pensionabile, quando vengono sostituite da una rendita dell’assicurazione vecchiaia e superstiti).

L’effettivo delle rendite AI – ovvero il totale delle rendite – è così diminuito di 300 unità a 257’200, ha indicato Alard du Bois-Reymond, capo del settore AI presso l’UFAS.

Nell’accordare nuove rendite gli uffici AI cantonali si sono dimostrati più severi rispetto al passato, hanno spiegato Rossier e du Bois-Reymond. La percentuale di prime richieste respinte è così aumentata dal 42% del 2005 al 45% l’anno seguente.

L’aumento del personale medico incaricato di investigare sui casi di persone che hanno depositato una domanda all’AI – previsto nella quarta revisione dell’AI – ma anche l’opera di sensibilizzazione, che ha interessato assicurati, medici, datori di lavoro e servizi sociali, hanno permesso questa tendenza al ribasso.

Calo delle spese

Parallelamente alla diminuzione del numero di nuove rendite, anche le uscite dell’AI hanno registrato per la prima volta nella storia una diminuzione dello 0,9%. Si sono così attestate a 11,46 miliardi di franchi, di cui 6,4 miliardi devoluti alle rendite, 263 milioni a costi di gestione e 221 milioni agli interessi passivi dell’assicurazione.

Questo calo delle uscite dell’AI di 100 milioni è sì positivo ma, si sottolinea nella nota dell’UFAS, l’aumento generale dell’importo delle rendite del 2,8% dal 1° gennaio del 2007, dovuto all’adeguamento all’evoluzione dei prezzi e dei salari, farà sì che il deficit dell’AI aumenterà nuovamente già nel corso di quest’anno.

Occorre quindi introdurre al più presto nuove riforme. La votazione popolare del 17 giugno prossimo sarà cruciale. Ma non basterà a risanare durevolmente l’AI: “Senza entrate supplementari il debito continuerà a crescere al ritmo di un miliardo all’anno”, mette in guardia l’UFAS.

swissinfo e agenzie

La quinta revisione dell’Assicurazione invalidità non piace alla sinistra, che ha lanciato un referendum per evitare la sua entrata in vigore.

Il testo sarà così sottoposto al voto del popolo il prossimo 17 giugno.

Con lo slogan “lavoro prima delle rendite”, questa revisione prevede di rendere più difficile l’accesso alle rendite dell’AI e di privilegiare l’integrazione.

La nozione di invalidità sarà ristretta e talune prestazioni ridotte. In totale questa revisione dovrebbe permettere un risparmio di 600 milioni di franchi entro il 2025.

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