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“Da repubblica delle mele, Turgovia diventato una repubblica delle banane”

Il cantone di Turgovia affronta una grave crisi di democrazia: il Ministero pubblico sta indagando su un caso di presunto broglio alle elezioni del parlamento cantonale di metà marzo. Un esperto parla del più grande caso di frode elettorale in Svizzera degli ultimi anni. Si possono trarre delle lezioni?


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L’accusa mossa dai Verdi liberali (PVL) è molto grave: un membro del seggio elettorale di Frauenfeld, il capoluogo del cantone della Svizzera nord-orientale, avrebbe conteggiato in favore dell’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) cento schede elettorali che in realtà sarebbero invece state intestate al PVL. In seguito, lo scrutatore in questione avrebbe sottratto dall’archivio cento schede intestate al PVL, sostituendole con quelle intestate all’UDC.

Giornale regionale all’altezza del compito

Il PVL ha inoltrato ricorso contro i risultati ufficiali delle elezioni. Ha anche esortato l’UDC a “restituire” al PVL i seggi conquistati con la manipolazione. Ma l’UDC si è rifiutata. A seguito dei crescenti indizi di frode elettoraleCollegamento esterno – evidenziati anche dal giornale Thurgauer Zeitung, che quasi quotidianamente ha portato alla luce nuovi dettagli –, la Cancelleria dello Stato turgoviese ha sporto querela penale.

Andreas Schelling, segretario del PVL Turgovia e presidente della sezione distrettuale di Frauenfeld, si era già stupito quando erano stati annunciati i risultati delle elezioni. Ciò che ha suscitato i suoi sospetti e quelli dei suoi colleghi di partito è stata la grossa differenza tra le circoscrizioni elettorali della proporzione tra le schede intestate al PVL che i votanti hanno messo nelle urne tali e quali e quelle che hanno modificato.

“C’è stato uno squilibrio nella circoscrizione di Frauenfeld che ha immediatamente attirato la nostra attenzione”. Andreas Schelling

“C’è stato uno squilibrio nella circoscrizione di Frauenfeld che ha immediatamente attirato la nostra attenzione”, ha detto Schelling. In tutti gli altri comuni turgoviesi, invece, la proporzione era nella media abituale.

Approfittato del distanziamento anti-coronavirus?

Per Schelling e il PVL, il divario numerico è un chiaro indizio dell’esistenza di una frode elettorale. Egli calcola che al PVL siano stati sottratti circa 6’400 voti. “Da repubblica delle mele, Turgovia è diventata una repubblica delle banane”, commenta Andreas Schelling.

L’esponente verde liberale suppone che “il requisito dei due metri di distanza tra le persone, applicato anche ai controllori negli uffici elettorali turgoviesi, possa aver giocato un ruolo”.

Il Ministero pubblico indaga

Il caso è ora in mano al procuratore pubblico turgoviese Stefan Haffter. Durante l’inchiesta, ha dapprima controllato personalmente i risultati a Frauenfeld: sette scatole piene di schede elettorali, secondo la Thurgauer Zeitung. In questa fase, è arrivato allo stesso risultato di quello ufficiale della Cancelleria dello Stato.

Ma anche a Stefan Haffter è apparso chiaro che qualcosa non quadrava al seggio elettorale di Frauenfeld. Ora sta preparando gli interrogatori delle persone coinvolte nel seggio, che intende cominciare all’inizio di maggio, ha detto l’investigatore capo del cantone di Turgovia a swissinfo.ch. Si tratta di 90 persone.

Rischio di un grave danno alla reputazione

“Se le accuse di manipolazione fossero confermate nella misura sospettata, ciò significherebbe un immenso danno all’immagine del cantone di Turgovia e della città di Frauenfeld.” Stefan Haffter

Il pubblico ministero si aspetta dei risultati dell’inchiesta da metà maggio. I tempi stringono, poiché il nuovo parlamento cantonale turgoviese si riunirà per la prima volta il 20 maggio. Primo punto all’ordine del giorno: approvazione dei risultati delle elezioni del 15 marzo. Alla luce delle indagini in corso, tuttavia, è discutibile che possa aderire all’ordine del giorno.

Stefan Haffter non commenta il procedimento, ma dice: “Se le accuse di manipolazione fossero confermate nella misura sospettata, ciò significherebbe un immenso danno all’immagine del cantone di Turgovia e della città di Frauenfeld”.

Metodo “grossolano”, dice l’esperto di elezioni

Silvano Moeckli, professore emerito di scienze politiche all’università di San Gallo, parla della più grande frode elettorale degli ultimi anni in Svizzera. Moeckli è stato attivo come osservatore elettorale internazionale per 30 anni in tutto il mondo e conosce bene i brogli.

Lo specialista considera il caso di Frauenfeld “piuttosto grossolano”, perché le tendenze dei comportamenti dei votanti dei vari partiti, in linea generale, sono note, dunque permettono un controllo di plausibilità. Le irregolarità possono essere determinate con relativa facilità. “Ecco perché considero il metodo utilizzato da chi ha agito a Frauenfeld relativamente ingenuo”, dice Moeckli.

Per lui, ci sono tre ipotesi possibili: una frode deliberata a favore dell’UDC; una frode per screditare l’UDC; un errore umano.

Frodi contenute con le schede cartacee

Per capire meglio e chiarire quanto accaduto a Frauenfeld la sera del 15 marzo, egli propone di “fare una ricostituzione dell’intera procedura nell’ufficio elettorale con i protagonisti”.

“Frodi dall’alto verso il basso su scala più ampia sono difficilmente possibili nelle elezioni con schede di voto cartacee.” Silvano Moeckli

Sarebbe possibile attuare una cospirazione sul “modello Frauenfeld” in un’elezione cantonale in modo da riuscire persino a rovesciare delle maggioranze? Moeckli lo esclude. “Frodi dall’alto verso il basso su scala più ampia sono difficilmente possibili nelle elezioni con schede di voto cartacee. Al contrario del voto elettronico, come dimostrato per esempio dalle elezioni in Nigeria o in Venezuela”. Perché nelle elezioni elettroniche la scalabilità delle frodi è aperta al massimo, rileva.

“Perciò, elezioni solo con carta e matita”, è il suo credo. Allo stesso tempo, l’esperto mette in guardia contro una reazione eccessiva con nuove leggi elettorali più severe nei 26 cantoni e nei 2202 comuni della Svizzera. Inoltre Moeckli non considera appropriato nemmeno far ripetere le elezioni.

“Sono contrario all’inasprimento delle regole a causa di un caso estremo. Occorre invece applicare rigorosamente le disposizioni vigenti”. Per esempio, con una debita mescolanza di membri di partiti di destra e di sinistra che si controllano a vicenda nelle commissioni elettorali.

“A volte è un bene quando si verifica un caso di manipolazione. Perché quando lo si affronta ci si ricorda nuovamente delle norme per il corretto svolgimento delle elezioni”, osserva Moeckli.

Presunta frode in due tappe

Cifre globali: 6’400 voti; 200 liste elettorali con 32 voti di partito ciascuna.

Indizio: il rapporto tra le schede elettorali intestate al PVL invariate e quelle modificate. Normalmente è più/meno 1:1. A Frauenfeld per il PVL era 1:10 (27 invariate, 283 modificate).

1a frode: 100 schede elettorali PVL sono state attribuite all’UDC.

Indizio: “Inventario“. Si tratta di fogli di conteggio su cui gli scrutatori segnano una righetta per ogni voto di partito. Sono un ausilio per il conteggio e sono firmati da due assistenti elettorali. A Frauenfeld c’è una differenza di 3200 voti tra il foglio di conteggio e il risultato ufficiale.

Questione giuridica: i fogli di conteggio firmati hanno lo status legale di verbale?

2a frode: L’autore o gli autori hanno sostituito 100 schede del PVL invariate con quelle dell’UDC (3200 voti) nell’archivio.

(Traduzione dal tedesco: Sonia Fenazzi)

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