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Boko Haram, un piccolo Stato Islamico cresce in Nigeria

Carta di Laura Canali

Di Giorgio Cuscito (Limes)

I nuovi attentati nel Nord Est del paese dovrebbero spingere i leader internazionali a prestare maggiore attenzione all’ascesa dell’organizzazione jihadista africana, che per determinazione ha poco da invidiare a quella che opera in Iraq e Sira.

Nei giorni in cui si è verificato in Francia l’assalto dei jihadistiCollegamento esterno, cominciato con l’attentato alla redazione del giornale satirico Charlie HebdoCollegamento esterno, in Nigeria se ne è registrato uno ancor più grave. L’organizzazione terroristica Boko Haram ha condotto feroci attacchi nel Nord del paese, provocando la morte di migliaia di persone. Nel paese africano si sta assistendo a un’escalation di violenza che se trascurata potrebbe creare i presupposti per un altro Stato IslamicoCollegamento esterno (Islamic State, Is), simile a quello operante in Siria e in Iraq.

Gli attentati

Dal 3 gennaio per circa una settimana, Boko Haram ha compiuto un raidCollegamento esterno nel villaggio di Baga e in quelli circostanti nel Nord Est della Nigeria. Il ministero della Difesa nigeriano afferma che sarebbero rimaste ucciseCollegamento esterno 150 persone, mentre secondo i funzionari locali le vittime sarebbero circa 2 mila, di cui la maggior parte bambini, donne e anziani. Come ha affermato Amnesty InternationalCollegamento esterno, potrebbe trattarsi dell’attentato “più sanguinoso” mai sferrato da Boko Haram.

Nei giorni successivi, l’organizzazione jihadista ha condotto due attentati a MaiduguriCollegamento esterno e a PotiskumCollegamento esterno (sempre nel Nord Est del paese), utilizzando delle “bambine kamikaze” con addosso dell’esplosivo. Il primo attacco ha provocato venti morti, il secondo almeno tre.

Negli ultimi mesi, Boko Haram si è servita in più occasioni di donne pronte (o forse no) al martirio per condurre attentati, ma secondo il New York TimesCollegamento esterno, il coinvolgimento di bambine sarebbe una pericolosa novità.

Origini di Boko Haram

Boko Haram (che significa “l’educazione occidentale è peccato”), il cui nome ufficiale è Jama’atu Ahlis Sunna Lidda’awati wal-Jihad (ovvero “persone impegnate per la propagazione degli insegnamenti del profeta e per il jihad”), è un’organizzazione terroristica fondataCollegamento esterno formalmente nel 2002 da Mohamed Yusuf e guidata oggi da Abubakar Shekau. Il suo scopo è imporre il califfato in Nigeria. Secondo il dipartimento di Stato UsaCollegamento esterno, avrebbe dei legami con al Qaida nel Maghreb islamico (Aqim), inoltre, lo scorso luglio Shekau ha dichiaratoCollegamento esterno il suo supporto allo Stato Islamico.

Nel 2002 Yusuf ha creato a Maiduguri, nello Stato del Borno, un complesso religioso, che include una moschea e una scuola islamica, con la scopo di contrastare l’educazione occidentale. La scuola ha attratto musulmani da tutto il paese, diventando il luogo perfetto di reclutamento. Ma è dal 2009, a seguito della violenta repressione dell’esercito locale, che l’organizzazione jihadista ha cominciato a seminare il panico, compiendo attentati contro edifici delle forze di polizia, scuole, chiese, moschee e uccidendo civili.

L’attività di Boko Haram si è intensificata nel 2011, quando in un clima di tensione è stato eletto l’attuale presidente della Nigeria Goodluck Jonathan, del People’s democratic party e appartenente agli Ijaw, un’etnia cristiana minoritaria del Sud del paese. Nell’aprile 2014, Boko Haram ha rapito 276 alunne nigeriane, episodio che ha dato inizio alla campagna mediatica su Twitter, #BringBackOurGirlsCollegamento esterno. Cinquantasette di loro sono riuscite a scappare, ma le restanti non sono ancora libereCollegamento esterno.

Da questa estate l’organizzazione jihadista ha cominciato ad ampliare il proprio raggio d’azione e secondo il Telegraph attualmente controllerebbeCollegamento esterno un’area di circa 52 mila chilometri quadrati nel Nord Est del paese.

Secondo un rapportoCollegamento esterno sul jihadismo realizzato dall’International Centre for the Study of radicalisation and political violence in collaborazione con la Bbc, nel mese di novembre Boko Haram è stata la seconda organizzazione jihadista per uccisioni (801 in 30 attacchi) dopo l’Is (2.206 in 306 attacchi). I talebani sarebbero terzi in questa macabra classifica (720 vittime in 150 attacchi).

La ferocia di Boko Haram non è una novitàCollegamento esterno. Già lo scorso anno, il National consortium for the study of terrorism and response to terrorism (Start) aveva affermatoCollegamento esterno che nel 2013 questa organizzazione è stata la terza al mondo per attacchi perpetrati, proprio dopo i talebani e lo Stato Islamico (all’epoca ancora Stato Islamico di Iraq e Levante).

In questi anni, a causa degli attentati di Boko Haram, circa un milione e mezzo di nigerianiCollegamento esterno ha abbandonato le proprie case e centinaia di migliaia di persone sono fuggiteCollegamento esterno in Ciad, Niger e Camerun. Peraltro, paesi in cui i jihadisti nigeriani stanno estendendoCollegamento esterno il proprio campo d’azione.

L’ascesa di Boko Haram e più in generale l’instabilità della Nigeria non dipendono solo dalle tensioni religiose tra musulmani (a Nord) e cristiani (a Sud) ma anche dagli interessi tribali e regionali legati allo sfruttamento delle risorse naturali, dalla corruzione dei politici locali e dalla povertà in cui vive la maggioranza della popolazione. Sono queste le vulnerabilità che l’organizzazione jihadista può sfruttare per consolidare il suo potere sul territorio.

Rischi di nuovi attentati

Il quadro che emerge è preoccupante. Con le dovute differenze, il caos in cui regna la Nigeria non è molto diverso da quello che ha favorito l’ascesa dello Stato islamico in Iraq e Siria. Inoltre, in quanto a determinazione Boko Haram ha poco da invidiare all’organizzazione di al Baghdadi e le forze di sicurezza locali necessiterebbero di un concreto sostegno internazionale, visto che non sembranoCollegamento esterno adeguatamente equipaggiate, addestrate e motivate per fronteggiare da sole la minaccia. Arginare l’ascesa dell’organizzazione jihadista pare indispensabile per evitare che la sua ombra si estenda sul resto dell’Africa nordoccidentale. Dal canto suo, il governo di Abuja dovrebbe porre rimedio ai problemi sociali e politici che caratterizzano la Nigeria, ostacolando l’attività di proselitismo dell’organizzazione jihadista. Il 15 febbraio in questo paese si terranno le elezioni presidenziali e Muhammadu BuhariCollegamento esterno, politico musulmano del Nord, appartenente al All progressives congress (principale partito d’opposizione), ex generale dell’esercito nigeriano che ha governato il paese dall’83 all’85, è il più importante antagonista di Jonathan. Il suo passato militare, le sue radici e soprattutto il malcontento per la scarsa efficacia con cui l’attuale presidente ha contrastato Boko Haram sono le carte di cui si servirà nelle prossime settimane. Un periodo che probabilmente sarà segnato da nuovi attentati.

Per approfondire: Come è nato e come può essere fermato Boko HaramCollegamento esterno

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