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BNS continuerà a sorvegliare banche

Il presidente della BNS Thomas Jordan KEYSTONE/PETER SCHNEIDER sda-ats

(Keystone-ATS) Le grandi banche svizzere hanno ulteriormente rafforzato i fondi propri lo scorso anno, ma devono compiere altri sforzi sul piano della leva finanziaria (leverage ratio).

Lo afferma la Banca nazionale svizzera nel suo periodico rapporto precisando che il mercato immobiliare e ipotecario continua a presentare rischi, per cui verrà ulteriormente monitorato con attenzione.

“Il contesto economico e finanziario è migliorato in questi ultimi 12 mesi”, constata il garante della stabilità monetaria: grazie al rilancio della crescita mondiale, in particolare negli USA, la qualità dei crediti è salita, ad eccezione di alcuni paesi dell’Ue, dove i fattori di rischio rimangono elevati.

Grazie ai progressi registrati, le due grandi banche svizzere – Credit Suisse e UBS – hanno fatto passi avanti nella capacità totale di assorbimento delle perdite e sono sulla giusta strada per riuscire a conformarsi alle nuove esigenze regolamentari relative alla legge sul “too big to fail”.

La riforma della normativa (TBTF2) verrà introdotta il primo luglio e gli istituti bancari interessati – oltre a UBS e Credit Suisse anche Raiffeisen, PostFinance e Banca cantonale di Zurigo – avranno tempo fino al 2019 per procedere ai necessari adeguamenti. UBS e Credit Suisse, peraltro, già oggi rispettano i criteri relativi ai margini sui fondi propri, così come le esigenze regolamentari fissate da Basilea III.

Quanto alle banche che operano sul mercato nazionale, la BNS constata che le esposizioni sul mercato ipotecario e immobiliare sono aumentate lo scorso anno. L’istituto di emissione punta inoltre il dito contro gli squilibri in atto in alcuni settori, che sono sì calati, ma rimangono pur sempre sui livelli del 2014.

Tranne alcune eccezioni la solidità delle banche regionali rimane “adeguata” sul piano dei fondi propri e dell’indebitamento. Visto il basso livello dei tassi di interesse, un’eventuale accresciuta propensione ai rischi si tradurrebbe in un ritorno agli squilibri, in particolare in caso di correzione dei prezzi degli immobili. La Banca centrale avverte quindi che continuerà a “sorvegliare da vicino” gli sviluppi in questo settore.

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