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Beyeler, i gioielli del mercante d’arte

L'edificio di pietra, acciaio bianco e vetro di Renzo Piano www.beyeler.com

La Fondation Beyeler ospita una delle collezioni d’arte moderna più importanti del mondo. Ma molti visitatori vengono a Basilea non attratti soltanto dai dipinti.

Anche l’elegante edificio realizzato da Renzo Piano è un’opera architettonica degna di una visita.

Da mercante d’arte a collezionista

Ernst Beyeler, mercante d’arte, cominciò a collezionare poco a poco, mettendo da parte nella sua galleria opere da cui semplicemente non riusciva a separarsi, molte delle quali di Picasso.

Nel catalogo della collezione racconta ad esempio l’episodio del Barone Thyssen che un giorno, quando il museo Beyeler non esisteva ancora, venne a visitare la sua galleria insieme alla giovane e bella moglie.

I baroni volevano a tutti i costi il trittico Nymphéas di Monet, che oggi è una delle attrazioni principali della Fondation, e non riuscivano a capacitarsi del fatto che un mercante d’arte non volesse venderlo.

“In quel momento le cose erano già chiare per me”, racconta Ernst Beyeler. “Prima l’avrei forse venduto … C’erano sempre dei nuovi quadri con cui [io e mia moglie] volevamo vivere.”

“Anche se all’epoca non potevamo appenderli, erano semplicemente appoggiati al muro, ma erano comunque là. Un sentimento che faceva bene. Un sentimento molto migliore di avere dei soldi in banca.”

Un contenitore elegante

E quando finalmente ha deciso di farlo il suo museo Ernst Beyeler lo ha affidato ad uno degli architetti più famosi: l’italiano Renzo Piano. L’edificio si allunga da un lato su di una strada piuttosto trafficata, da cui lo protegge un muro ricoperto di porfido rosso.

Dietro il muro di cinta regna la calma idilliaca di un parco all’inglese su cui sono poggiate alcune sculture monumentali e un panorama agreste, con prati, alberi e uno stagno artificiale.

“È abbastanza sorprendente, fa notare il direttore del museo Christoph Vitali, che un architetto che ha costruito un museo così mostruoso come il Beaubourg di Parigi, sia tornato più tardi nella sua carriera ad uno stile così classico”.

Alta tecnologia e natura

Il tetto trasparente e una tecnologia avanzata permettono un’illuminazione il più possibile naturale delle opere, senza che il sole le danneggi.

Le facciate a nord e a sud sono interamente vetrate: gli scorci del parco che “entrano” in diretto contatto con i dipinti stabiliscono un dialogo sobrio e diretto tra natura e arte.

All’interno, spazi chiusi più contemplativi si succedono a sale più aperte, in un’ atmosfera elegante e pacata, che mette in pieno risalto le opere della Fondazione, creando nel contempo un percorso piacevole, che grazie alle vedute sul parco non risulta mai claustrofobico.

La collezione

Nel mondo esistono diversi musei di collezionisti privati, ma non della stessa qualità della Fondation Beyeler.

In questa collezione troviamo infatti circa 200 opere a partire dal tardo impressionismo, Cézanne, van Gogh e Monet. Si passa poi al cubismo con Picasso e Bracque, nonché altri gruppi rappresentativi di opere di Mirò, Mondrian, Kandisky, Matisse, Klee, Picasso.

Segue l’espressionismo americano con Rothko e Newman. La raccolta si chiude cronologicamente con lavori di Baselitz, Bacon, Kiefer e Fabro.

Oltre ai maestri dell’arte moderna, la collezione comprende 25 opere di arte primitiva provenienti da Africa, Alaska e Oceania, pezzi che per il loro carattere “astratto” fanno da contrappunto al resto della collezione.

Le mostre temporanee

Un terzo dei 3800 mq della superficie del museo è riservato alle mostre temporanee. Lo scopo di queste esposizioni è di allargare la collezione e di mantenere un dialogo costante con il presente.

Le mostre temporanee sono organizzate tre, quattro volte l’anno a partire dagli artisti della collezione permanente, cui la fondazione affianca spesso precursori e anche artisti innovativi più recenti, sempre secondo un criterio di affinità spirituale o di stile tra le correnti del passato e quelle più attuali.

Grazie alla ricchezza della collezione Beyeler, da fare invidia anche a tante istituzioni pubbliche, i prestiti di opere d’arte dai musei di tutto il mondo non sono mai un problema: i colpi grossi insomma riescono più facili ad un gallerista di fama che ha a disposizione merce di scambio di altissima qualità.

Ricordiamo qui di seguito solo alcune delle esposizioni temporanee organizzate finora dalla Fondation Beyeler. “Colori – Suoni. Wassily Kandisky e Arnold Schönberg”; “Face to Face to Cyberspace”; “Cézanne e l’Arte Moderna”; “Mark Rothko”; “Ornamento e Astrazione”; “Anselm Kiefer. I sette Palazzi celesti 1973 – 2001”; “Claude Monet… fino all’Impressionismo digitale”.

La Fondazione Beyeler, una vera perla che si aggiunge al già ricco bottino di musei di Basilea, vera capitale dell’arte in Svizzera, resta un museo “classico” dell’arte moderna.

Per scelta si limita a mostrare capolavori riconosciuti: tendenze più radicali o, secondo Ernst Beyeler, più passeggere dell’arte non vi trovano posto.

Il che non vuol dire che il visitatore vi troverà solo quadri e sculture. Durante le esposizioni temporanee si imbatterà anche in qualche sporadica video installazione, ma sempre di quelle “d’annata”, già entrate a far parte della storia dell’arte.

swissinfo, Raffaella Rossello, Basilea

La Fondation Beyeler è un museo pubblico concepito dall’architetto italiano Renzo Piano.

Ospita opere di Cézanne, Picasso, Rousseau, Mondrian, Klee, Ernst, Matisse, Giacometti, Newman, Bacon, Dubuffet, Baselitz e molti altri maestri dell’arte moderna e contemporanea.

La collezione comprende anche 25 opere di arte primitiva provenienti da Africa, Alaska e Oceania.

Ogni anno 3-4 nuove esposizioni temporanee, con prestiti da tutto il mondo.

Costo dell’allestimento di una mostra: circa 2 milioni di franchi.

La Fondation Beyeler è stata inaugurata a Riehen (Basilea) nel 1997.

Attira dai 300’000 ai 400’000 visitatori all’anno.

È il museo d’arte più visitato in Svizzera.

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