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Bellinzona rende omaggio all’editore Ulrico Hoepli

L'editore Ulrico Hoepli. Ulrico Hoepli

"Ricettario dell'elettricista", "La patata di gran reddito", "Grammatica e dizionario della lingua oromonica", "I moderni processi fotomeccanici", "Manuale dei testamenti", "Leggende orientali di Gesù Bambino", "Scritti e discorsi" (di Mussolini), "La pittura e la miniatura in Lombardia". Che cosa hanno in comune questi titoli? Sono tutte opere pubblicate a Milano da Ulrico Hoepli, un editore e libraio d'origine svizzera che si è conquistato un posto di primo piano nel panorama editoriale italiano.

Una mostra documentaria, allestita presso la Biblioteca cantonale di Bellinzona fino al 13 ottobre 2001, rende omaggio a questa importante figura d’emigrato svizzero e all’azienda da lui fondata, che figura ancora oggi tra le librerie e le case editrici più note di Milano.

Nato a Tuttwil (Turgovia) il 18 febbraio 1847, Ulrico Hoepli acquista una libreria a Milano nel dicembre 1870, dopo aver acquisito una solida esperienza come libraio in patria e all’estero. Dal 1875 si specializza nella produzione di manuali tecnico-scientifici nei più svariati settori – agricoltura, artigianato, commercio, ingegneria, scienze e arti applicate – che si rivelano compendi utilissimi per l’esercizio di numerose professioni. Hoepli si ritaglia così un’importante nicchia di mercato che il mondo editoriale italiano sembra ignorare o disdegnare. L’editore d’origine svizzera ha la fortuna e l’accortezza di lavorare in collaborazione con diversi istituti tecnico-scientifici, sorti in Lombardia sull’onda della rapida trasformazione industriale.

Tra i manuali pubblicati (oltre 1700 titoli e più di 4000 volumi) da segnalare una vera e propria “icona hoepliana”: il Manuale dell’ingegnere civile e industriale (1877), costantemente aggiornato e riveduto, giunto all’83a edizione. Sempre all’avanguardia in campo tecnologico, Hoepli pubblica nel 1931 il volume Funzionamento e costruzione di una stazione ricevente trasmittente di televisione (radiovisione).

Ulrico Hoepli non si limita però alla manualistica scientifica e artigianale. Pubblica opere pregevoli di storia dell’arte e di storia milanese, come pure libri per l’infanzia (tra cui la prima traduzione italiana delle fiabe di Andersen), studi danteschi, dizionari e grammatiche, trattati e codici di giurisprudenza. Ottiene grande successo commerciale con resoconti di viaggio e d’esplorazione, in particolare con il libro di Luigi Barzini La metà del mondo vista da un’automobile. Da Pechino a Parigi in 60 giorni (1908). Senza dimenticare la pubblicazione in facsimile del Codice atlantico di Leonardo, in collaborazione con l’Accademia dei Lincei.

Fino alla morte avvenuta il 24 gennaio 1935, Ulrico Hoepli si occupa con assiduità dell’azienda da lui creata, provvedendo a designare quali successori i nipoti Carlo Hoepli ed Erardo Aeschlimann. Durante la lunga attività imprenditoriale ha dato prova, come nota lo storico Enrico Decleva, di “ardimento e avvedutezza” nelle scelte editoriali e commerciali; qualità che sono sicuramente alla base del successo e del prestigio ottenuti dall’azienda. Ulrico Hoepli si è anche segnalato come mecenate, in Italia e in Svizzera; gli si deve tra l’altro l’istituzione nel 1916 della Fondazione Hoepli di Zurigo, promotrice di iniziative culturali e umanitarie.

Marco Marcacci

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