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“La comunità orologiera ha bisogno di un luogo d’incontro creativo e conviviale”

Immagini di una fiera campionaria
L'assenza di Swatch Group e dei suoi 18 marchi è un brutto colpo per Baselworld. Keystone

Dopo il ritiro dello Swatch Group da Baselworld, il futuro della più grande fiera orologiera del mondo è incerto. Per Grégory Pons, giornalista francese di Ginevra e specialista del settore, l'orologeria svizzera non può tuttavia fare a meno di un grande evento unificante.

Colpo di scena nel cuore delle tradizionali vacanze estive dell’orologeria. Nick Hayek ha sorpreso tutti annunciando a fine luglio che Swatch GroupCollegamento esterno non avrebbe partecipato all’edizione 2019 di BaselworldCollegamento esterno. Tra il più grande gruppo orologiero del mondo e la più importante fiera internazionale del settore, i rapporti sono compromessi. Ciò mette a repentaglio il futuro stesso del grande evento di Basilea, che quest’anno ha già perso la metà dei suoi espositori.

50 milioni di spese annuali

Swatch Group è stato finora il più importante espositore a Basilea, prima dei marchi ginevrini Rolex e Patek Philippe e del gruppo francese del lusso LVMH. Il gruppo con sede a Bienne spendeva circa 50 milioni di franchi per ogni partecipazione, pari all’8% delle sue spese promozionali annuali, stando ai dati della banca Vontobel.

Tuttavia, il microcosmo dell’orologeria non può fare a meno di una grande fiera di riferimento internazionale, dice Grégory Pons, che dirige la redazione di Business Montres & JoaillerieCollegamento esterno, una rivista che rivendica la sua indipendenza dai budget pubblicitari dell’orologeria.

swissinfo.ch: Come si spiega la decisione improvvisa e inaspettata di Nick Hayek?

Grégory Pons: Nick Hayek ha l’abitudine di prendere decisioni strategiche unilateralmente, senza nemmeno consultare i CEO dei suoi marchi. È un negoziatore alla Donald Trump. Vuole sempre essere in una posizione di forza e tenere il coltello dalla parte del manico, non esitando a impegnarsi in un braccio di ferro permanente e violento con il suo interlocutore.

Non è quindi impossibile che, dopo aspre trattative sul prezzo di locazione degli stand, lo Swatch Group si ripresenti alla fiera di Basilea nel prossimo futuro. Il problema è che Nick Hayek non ha un piano B per il 2019. E otto mesi per organizzare un evento alternativo sono pochi.

swissinfo.ch: René Kamm, amministratore delegato di MCH, la società organizzatrice di Baselworld, ha annunciato le sue dimissioni venerdì scorso. È l’unico responsabile di questa disfatta?

G. P.: Sì, ha cercato di salvarsi liberandosi questa primavera della direttrice del salone, Sylvie Ritter. Ma è lui il responsabile del naufragio strategico di Baselworld. Negli ultimi anni MCH ha adottato una politica incentrata in modo ossessivo sulla redditività, in particolare facendo pagare ai marchi gli ingenti investimenti fatti nella costruzione di un nuovo spazio espositivo nel 2013.

Foto di uomo in cravatta
René Kamm, il direttore MCH, la società organizzatrice di Baselworld, ha annunciato le sue dimissioni venerdì scorso. Keystone

Molte aziende di orologi hanno l’impressione di essere oggetto di estorsione quando si recano a Basilea. E questo nonostante per anni tutti abbiano sostenuto la necessità di un salone più semplice, più breve, più economico e meno ostentato. MCH non ha colto le dimensioni dell’insoddisfazione, anche se Baselworld aveva già perso la metà dei suoi espositori questa primavera!

swissinfo.ch: Baselworld si svolgerà l’anno prossimo?

G. P.: L’edizione 2019 di Baselworld non è in pericolo perché, a parte i 18 marchi di Swatch Group, nessun’altra casa orologiera leader ha annunciato il suo ritiro. La fiera di Basilea dispone di un elenco di candidati sufficiente per riempire il piano terra della sala espositiva principale. Questa defezione non darà quindi troppo nell’occhio. Ai piani superiori, tuttavia, molti spazi rimarranno vuoti durante l’evento.

swissinfo.ch: E che dire delle edizioni successive?

G. P.: Baselworld 2020 sarà la questione più esplosiva dopo la crisi del quarzo per l’orologeria svizzera. In Svizzera si terrà certamente una fiera dell’orologeria, ma nessuno sa in che forma si svolgerà e dove sarà organizzata. Ad esempio, la città di Ginevra, dove già si svolge il Salone internazionale dell’alta orologeria (SIHH), ha in programma di creare una mostra equivalente a quella di Basilea. Anche MCH, la società organizzatrice di Baselworld, dispone di una sede adeguata a Zurigo.

swissinfo.ch: Quali sono i marchi che hanno più da perdere da un indebolimento o addirittura dalla scomparsa di Baselworld?

“Baselworld 2020 sarà la questione più esplosiva dopo la crisi del quarzo per l’orologeria svizzera” Grégory Pons, giornalista specializzato

G. P.: Marchi di medie dimensioni e piccoli operatori indipendenti del settore. A differenza di grandi aziende come Rolex, Patek Philippe o Chopard, non hanno una rete di distribuzione globale e non hanno i mezzi per allestire una grande mostra per attirare i rivenditori. Ma sono proprio questi marchi meno prestigiosi a garantire il rinnovamento creativo dell’orologeria svizzera.

swissinfo.ch: Più in generale, le grandi fiere dell’orologeria hanno ancora un motivo di esistere oggi?

G. P.: Baselworld nella sua forma attuale appartiene sicuramente al passato. L’industria orologiera non ha più bisogno di una grande fiera annuale in cui i dettaglianti vengono a scoprire nuovi prodotti e fare le ordinazioni presso i marchi. L’espansione delle reti di distribuzione, il costante rinnovamento delle collezioni e il boom di Internet e del commercio elettronico hanno reso obsoleto questo modello.

D’altro canto, la comunità orologiera deve ancora incontrarsi a intervalli regolari per scambiarsi informazioni e “tastarsi il polso” reciprocamente. Niente può sostituire l’incontro diretto, i baci e le pacche sulle spalle. Inoltre, una grande fiera di riferimento internazionale sul suolo svizzero è di vitale importanza per l’orologeria svizzera. Si tratta di un’opportunità unica per mostrare ai media di tutto il mondo la ricchezza e la creatività dell’intero settore.

swissinfo.ch: Come dovrebbe essere lo spettacolo di orologi del futuro?

G. P.: Immagino un evento relazionale, amichevole e creativo, una sorta di piattaforma di comunicazione e incontro tra brand, media e clienti finali. La manifestazione dovrà inoltre riunire e confrontarsi con i diversi attori del settore, non essere solo uno spettacolo per glorificare marchi appartenenti allo stesso gruppo. In questa mostra sarà possibile esporre in modo semplice e sobrio, senza dover spendere decine di milioni di franchi in stand ostentativi per impressionare i clienti asiatici.

Baselworld in breve

Baselworld è la più importante fiera annuale dedicata all’orologeria e alla gioielleria. Si svolge ogni anno a fine marzo a Basilea. Quest’anno, per la 101a edizione, la fiera di Basilea ha riunito quasi 650 espositori, rispetto ai 1300 del 2017. L’evento ha accolto poco più di 100.000 visitatori, tra cui diverse centinaia di giornalisti provenienti da tutto il mondo.

Potete contattare l’autore di questo articolo su Twitter: @samueljabergCollegamento esterno

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